AIUTI A ZONE TERREMOTATE, LA UE METTE SOTTO INCHIESTA L’ITALIA

L’Antitrust di Bruxelles presume che le agevolazioni concesse non si limitino a compensare il danno realmente subìto.

Bruxelles, 17 ottobre 2012 – L’Antitrust europeo ha avviato una “indagine approfondita” sull’Italia, volta a determinare se le misure di agevolazione fiscale e di riduzione degli oneri sociali a favore delle imprese delle aree terremotate o alluvionate siano conformi alle normative sugli aiuti di Stato dell’Ue.

Nel mirino innanzitutto una serie di normative introdotte dalla penisola nel 2002-2003 che “lo Stato italiano non ha notificato alla Commissione”, recita un comunicato, e in questo modo “è quindi venuto meno agli obblighi previsti dal trattato sul funzionamento dell’Unione europea”.

“La Commissione – si legge – teme che le agevolazioni concesse non si limitino a compensare il danno realmente subito”. Dal comunicato emerge che a far saltare la pulce all’orecchio di Bruxelles è stata “nel 2011 una richiesta di informazioni proveniente da un tribunale italiano ha attirato l’attenzione sull’esistenza dal 2002 in Italia di una serie di riduzioni delle imposte e dei contributi previdenziali e assicurativi obbligatori a favore delle imprese delle zone colpite da calamità naturali”.

L’inchiesta di Bruxelles viene annunciata all’indomani delle polemiche scoppiate in Italia sulla ricostruzione delle zone terremotate. Ieri, il Capo della protezione civile, Franco Gabrielli, intervistato da Radio Capital ha risposto così al sindaco dell’Aquila Massimo Cialente che si è lamentato del fatto che sulla ricostruzione nella sua città colpita dal sisma sia ancora tutto fermo:


Ci sono molte cause – ha detto Gabrielli – ma anche il territorio ha le sue responsabilità. Io ho visto un territorio, quello emiliano, molto diverso dalla mia esperienza aquilana. E’ sempre facile dare le responsabilità ad altri, a chi sta fuori”.

“C’è in alcune comunità un attivismo, una voglia di fare, che sono insiti. La differenza, storicamente, in Italia, – ha aggiunto il capo della protezione civile – non la fa la quantità di denaro destinato agli aiuti ma la capacità di progettualità di ogni singolo territorio. E gli emiliani hanno reagito meglio”.

(TMNews)