C’è un feed che twitta ogni tre ore le tonnellate di macerie rimosse, un numero verde che aiuta i cittadini sulle pratiche, ma ancora non si vedono sul sito le liste delle aziende pulite. Un punto sulla ricostruzione.
Un numero di telefono per ricevere informazioni sullo stato di avanzamento delle pratiche di ricostruzione del proprio immobile. Prosegue, a tre anni dal sisma del 2009 e con l’ incubo che si ripete in Emilia, l’operazione comunicazione e trasparenza del Comune de L’Aquila. Fresco di rielezione del sindaco Massimo Cialente, il capoluogo abruzzese ha messo a disposizione il numero verde 800.030.270 (gratuito anche dai cellulari) per dare lumi ai privati sulla situazione delle dimore in loro possesso. Le stesse informazioni possono essere richieste all’Ufficio relazioni con il pubblico (Urp) di viale Crispi o via posta elettronica all’indirizzo comunicazione@commisarioperlaricostruzione.it.
A fare da ponte fra le varie modalità di contatto c’è il portale del commissariato per la ricostruzione, piattaforma manifesto del nuovo approccio trasparente. Come scrivevamo a fine aprile, è attesa sul portale la lista pubblica delle imprese pulite. Previe verifiche della prefettura dell’Aquila, verranno snocciolati i nomi delle realtà che non hanno alcuna relazione con la mafia. La promessa area dedicata del sito non ha ancora fatto capolino: dall’Ufficio coordinamento ricostruzione fanno sapere a Wired.it di essere impegnati nella fase di analisi delle proposte pervenute e di non essere ancora in grado di prevedere una data di pubblicazione dell’elenco.
Sono invece consultabili i dati in tempo reale sulle macerie: “grazie a questo strumento“, si legge sul sito, ” i cittadini possono monitorare costantemente l’andamento della rimozione delle macerie pubbliche e il procedere degli abbattimenti degli edifici. Per implementare la trasparenza dei dati è stato attivato anche un canale twitter (#rimozionemacerie) sul quale ogni tre ore saranno ‘twittati’ i dati giornalieri“. In effetti esiste un account, @maceriecratere, che twitta in automatico il numero di tonnellate rimosse e chiude com l’hashtag, #rimozionemacerie. Online anche gli aggiornamenti sulla situazione della popolazione. Al 29 maggio, sono 21.387 i cittadini che vivono negli alloggi C.A.S.E., MAP o con affitti concordati e fondo immobiliare.
Si è complicata intanto la situazione del centro di ricerca nella località Casale Calore, che avrebbe dovuto beneficiare di un investimento di 20 milioni di euro da parte dell’Eni. Sarebbero state, secondo quanto comunica l’Ansa, le lungaggini che non hanno consentito l’apertura del cantiere entro i tempi previsti a far tornare sui propri passi l’amministratore delegato Paolo Scarioni. La cifra dovrebbe rimanere in ballo, ma progetti alternativi saranno discussi con le autorità locali e non più con l’Università dell’Aquila. Il presidente della Regione Abruzzo Gianni Chiodi auspica su Facebook il raggiungimento di un accordo fra le parti: ” Non possiamo perderli, lunedì sera vediamo di mettere insieme i soggetti interessati, Comune e Università“.
di Martina Pennisi, da Wired.it, 1.6.2012 |