Prima della fine dell’anno, avremo il primo segnale concreto d’avvio a rinascita del centro storico, con l’insediamento nel cuore della citta’ antica, del Comitato promotore della candidatura dell’Aquila a capitale europea della Cultura per il 2019. Lo assicura l’assessore comunale Stefania Pezzopane che, stamane, ha effettuato un sopralluogo al cantiere di palazzetto dei Nobili. ”Una forte emozione – ha riferito – immaginando il giorno in cui cominceremo le attivita’ del Comitato. Un segnale significativo rientrare nel luogo che, in precedenza, ha ospitato proprio gli uffici dell’Assessorato alla Cultura, vicino a Palazzo Margherita, sede del Comune e centro nevralgico della citta”’.
”Peraltro – aggiunto l’assessore Pietro Di Stefano – palazzetto dei Nobili rientra in un comparto quasi del tutto appaltato o in corso di appalto che, nel giro di un anno e mezzo vedra’ un forte movimento di ripresa”. L’edificio di pregio ha subito danni soprattutto nella parte frontale, andata in ribaltamento perche’ aggiunta in tempi piu’ recenti rispetto al blocco posteriore originario. Anche i restauri che sono stati fatti negli anni ’90, purtroppo, non hanno portato benefici a livello strutturale, cosi’ come la sostituzione del tetto, originariamente in legno, col cemento armato, fattore estremamente negativo in termini di stabilita’. Prevista per ottobre la riconsegna dei lavori. Il ”palazzetto” tornera’ ad essere indicato come ”palazzo della magnifica camera”.
Restaurato anche grazie ai fondi della Camera dei Deputati, diventera’ la prima struttura in cui il Comune tornera’ ad operare in centro storico divenendo, oltre che sede del Comitato, anche simbolo della Citta’ che riparte dalla sua vocazione piu’ importante. Solo in epoca piuttosto recente e’ invalso l’uso di denominare ”palazzetto dei Nobili” l’edificio che, dopo il terremoto del 1703, venne acquisito della Congregazione dei Nobili e che, per secoli, era stato sede dei Signori della Camera, cioe’ dell’organo di governo della Citta’.
Lo attesta, in primo luogo, l’iscrizione del 1514 apposta, insieme con le civiche insegne, sul portale di Via Camponeschi; lo attestano gli autorevoli e meticolosi studi di Raffaele Colapietra; lo attestano i numerosissimi documenti d’archivio.
(ASCA)