”Il futuro delle nostre citta’ passa attraverso l’innovazione e la creativita’. Si chiama Smart Cities la nuova idea che in futuro rivoluzionera’ il nostro vivere quotidiano”. Con queste premesse, il ministro della Ricerca Scientifica, Francesco Profumo, ha illustrato oggi a L’Aquila le linee guida del bando pubblico, che scade alla fine del mese, per la realizzazione di Smart Cities nelle Regioni del Sud Italia, annunciando per i prossimi due mesi l’apertura del bando che riguardera’ le Regioni del Centro Nord. Tra le Regioni che potranno presentare progetti c’e’ anche l’Abruzzo.
“E’ un’iniziativa importantissima – ha esordito il presidente della Regione, Gianni Chiodi – nata da un’idea del Ministro che ha convocato le Regioni de Mezzogiorno alle quali ha sottoposto questa nuova concezione della citta’. L’obiettivo – ha proseguito il Presidente – e’ il miglioramento della qualita’ della vita in citta’ ‘intelligenti’ in grado di rispondere alle esigenze moderne della popolazione e di fondare la propria crescita su sistemi innovativi”.
Secondo l’impostazione del Governo, le Smart Cities saranno finanziate con il recupero dei fondi europei in pericolo di disimpegno dei progetti Pon delle regioni inserite in Obiettivo Convergenza. L’Abruzzo e’ fuori dalle Regioni in Obiettivo Convergenza e soprattutto non ha problemi di disimpegno dei fondi strutturali europei “avendoli pienamente impiegati”, ma il presidente Chiodi ha dato la sua disponibilita’. “Perche’ – ha detto – ci piace l’idea di una citta’ con un ambiente creativo aperto all’innovazione, in grado di favorire il processo di apertura mentale, essenziale e indispensabile per la crescita e la maturazione di una societa’. Per la realizzazione delle Smart Cities la Regione, quindi, dovra’ far riferimento a fondi del proprio bilancio”.
Il bando prevede risorse per 240 milioni di euro, di cui 200 destinati a progetti “hard” che riguardano le grandi imprese fino ad un massimo di 5, con una soglia minima di finanziamento di 15 milioni; gli altri 40 milioni rappresentano una quota di riserva per progetti “soft” di “social innovation” rivolti soprattutto ai giovani.