L’Aquila – Tutti gli 8 candidati alla poltrona di sindaco hanno accettato di rispondere, giovedì 19 aprile alle 17:30 nel tendone di Piazza Duomo, alle 6 domande stilate dall’Assemblea Cittadina. Ecco le 6 domande:
1. Con il superamento del commissariamento, gli enti locali avranno poteri e responsabilità. Quale metodo intende usare per l’individuazione delle nuove funzioni e responsabilità? E come intende rendere efficiente la macchina comunale e realmente vicina ai bisogni/diritti dei cittadini aquilani? (qualche suggerimento: riorganizzando i servizi, prevedendo una rotazione di incarichi dei dirigenti, valutando con cadenza ravvicinata il lavoro svolto da dirigenti ed impiegati, introducendo i meccanismi della trasparenza nella nomina dei consulenti che vanno, in ogni caso, ridotti solo alla rara e reale necessità. Quali di questi suggerimenti ritiene di poter prendere in considerazione?)
2. L’Aquila è “città di fondazione” e il centro storico è sempre stato il suo cuore pulsante. Se non si ri-costruisce tale centro vitale, la città ed il comprensorio non ripartiranno. Quale il suo primo provvedimento in questa direzione? (qualche suggerimento : ricollocare in centro le direzioni di uffici pubblici strategici; ricollocare le sedi istituzionali di Comune, Provincia, Regione; ricollocare le attività commerciali -con quali criteri?- Collocare attività di nicchia, artigianali. Redigere un nuovo piano del commercio per il centro storico. E una riflessione: le scuole potrebbero essere i luoghi che farebbero rivivere il centro, soprattutto a bambini e ragazzi?)
3. Le nuove povertà sono una piaga nazionale, a causa della crisi economica. All’Aquila ad esse si aggiunge l’emergenza povertà sorta a causa del terremoto. Parliamo di piccoli artigiani e commercianti e lavoratori autonomi in genere che hanno perso il lavoro, in molti casi unica fonte di reddito per le loro famiglie. Come intende affrontare tale emergenza?
4. Quale sarà il PRIMO provvedimento che intende assumere per rilanciare lo sviluppo del comprensorio aquilano e per incentivare il lavoro? ( qualche suggerimento: facilitazione dell’accesso al credito, modalità di utilizzo immediato del “de minimis”, far partire immediatamente i cantieri per la ricostruzione in periferia)
5. La terza città, le casette fai da te , troppo spesso edificate senza il rispetto delle regole: la delibera n. 58 del 25 maggio 2009, revocata con la delibera n.145 del 16 novembre 2010, ha dettato chiari criteri per la realizzazione dei manufatti temporanei che possono essere autorizzati soltanto a coloro che hanno l’abitazione principale inagibile e nei limiti temporali dell’esecuzione dei lavori per il ripristino della stessa. Ritiene di poter far fede alle regole sancite da tale delibera del Comune dell’Aquila ?
6. Assumendo che comunicare decisioni e provvedimenti non significa attivare la partecipazione e sottolineando che il neo operante Regolamento comunale della Partecipazione, all’articolo 13, esclude, tra l’altro, i cittadini dalla consultazione referendaria in merito urbanistico e prendendo atto che L’Aquila è una città che mai ha praticato la partecipazione, quali strategie intende adottare, affinché argomenti, tempi e luoghi siano realmente partecipati, e dall’Amministrazione comunale pretesi, dalla sparpagliata e sconnessa comunità aquilana? Ha senso parlare di un luogo fisico nel quale migliorare il livello d’informazione, conoscenza, trasparenza, partecipazione, condivisione? Se sì , in quali tempi la sua istituzione?