L’ultimo fine settimana di Ottobre, nella notte tra sabato e domenica, bisognera’ spostare le lancette indietro di un’ora, e si potrà cosi’ dormire un’ora in piu’. Mentre le giornate, di colpo, dureranno un’ora in meno: se oggi fa buio attorno alle 18, da domani sara’ notte gia’ alle 17.
L’ora legale tornerà nell’ultimo fine settimana del prossimo Marzo, come ogni anno dal 1966, quando e’ entrata in vigore in Italia per essere applicata dall’ultima domenica di marzo all’ultima di ottobre.
Grazie all’ora legale, che ha “regalato” un’ora di luce in piu’ al giorno, l’Italia secondo le stime di Terna ha risparmiato complessivamente 91 milioni di euro, circa 647 milioni di kilowattora (644,4 milioni di kWh il minor consumo del 2010), un valore pari al consumo medio annuo di elettricita’ di oltre 215.000 famiglie.
I CONSIGLI DELL’ESPERTO |
Una operazione “piu’ complessa per bambini e anziani che sono le categorie con i ritmi piu’ rigidi e piu’ difficili da ricalibrare”. Certo, molto dipende dalle abitudini individuali: “Ci sono gufi e allodole, persone che vanno a letto presto la sera e persone abituate a stare vigili fino a tarda notte. Per le allodole sara’ piu’ facile abituarsi al cambiamento; meno per i gufi“.
Ai nottambuli si rivolge quindi Mennuni quando consiglia di “eliminare alcol e caffe’ in prossimita’ delle ore serali, fare pasti equilibrati”, evitando cene loculliane, “ma anche pasti eccessivamente frugali”. Ed evitare di fare sport dopo le 16: “L’organismo si prepara ad andare a dormire disattivando quelle funzioni che l’attivita’ motoria rimette in azione.
Facendo sport nel tardo pomeriggio o, peggio ancora, di sera si ottiene l’effetto della ‘doppietta’ prima di entrare in curva”. Si fa rallentare il motore del nostro organismo per poi costringerlo a farlo ripartire di scatto.
Con l’effetto che il sonno non arriva perche’ “la macchina e’, a quel punto, a pieni giri”. Non e’ comunque il caso di preoccuparsi piu’ del dovuto: “Un’ora di sonno spostata in avanti o in dietro non ha nulla a che vedere con il jet-lag: per recuperare i ritmi bastano 3 o 4 giorni e, comunque, le ripercussioni sull’umore sono minime“.