I rifiuti ospedalieri del nuovo ospedale San Salvatore dell’Aquila stoccati, o meglio abbandonati abusivamente dall’impresa incaricata dalla ASL all’interno del vecchio ospedale. Sono questi gli esiti delle indagini concluse dai finanzieri della Compagnia di L’Aquila, sotto la direzione del pm Stefano Gallo, intraprese all’indomani della scoperta di una vera e propria discarica.
Nel marzo scorso, nel vecchio ospedale San Salvatore una telefonata al “117” porto’ alla scoperta ed al sequestro all’interno del plesso, di un’area di circa 1000 mq ridotta a discarica di macerie e di materiali. Il responsabile principale del fatto e’ stato individuato in M.V. di 46 anni, aquilano, titolare di una impresa di sgombero locali (ed un suo dipendente, P.P. di 41 anni) che aveva, gia’ prima del sisma, l’affidamento diretto da parte della ASL della raccolta e smaltimento dei materiali ospedalieri, inclusi i rifiuti speciali. Le indagini hanno rivelato che dopo il sisma il vecchio ospedale e’ diventato il sito dove M.V. stoccava non solo materiale ospedaliero del San Salvatore, ma anche macerie del terremoto provenienti dai altri immobili della citta’. Di qui le accuse nei confronti dell’imprenditore, unico soggetto che aveva la disponibilita’ dei luoghi, supportate da prove testimoniali di chi lo ha visto abbandonare i materiali.
A giudizio dell’A.R.T.A., incaricata dall’autorita’ giudiziaria di svolgere gli accertamenti tecnici, i materiali rinvenuti composti per lo piu’ da pneumatici, eternit, batterie esauste, materiali di risulta, ma anche macchinari ed apparecchiature ospedaliere, sostanze in polvere, liquidi ospedalieri, provenienti anche dal Reparto di Medicina Nucleare, sono da ritenere altamente inquinanti e quindi insidiosi per la salute se non maneggiati secondo i prescritti protocolli. A tutto cio’ va aggiunto che l’impresa non era munita delle previste, specifiche autorizzazioni e certificazioni per tali attivita’.
Al riguardo e’ stata accertata la responsabilita’ anche di un dirigente dell’Ospedale, T.M. di 52 anni, per aver affidato lo smaltimento all’impresa, di un tecnico, N.G. di 58 anni, e un dipendente dell’ASL, M.C. di 64 anni, tutti aquilani, che a loro volta, in piu’ occasioni, hanno certificato l’avvenuta regolarita’ di smaltimenti, di fatto mai eseguiti. Ora, i lavori affidati all’impresa denunciata, per la quale la Asl ha gia’ corrisposto 20.000 euro, dovranno nuovamente essere svolti da qualcun altro, con l’ulteriore danno materiale ed economico della bonifica dell’intero sito inquinato.
Oltre alla denuncia alla magistratura penale, i finanzieri hanno segnalato il conseguente danno erariale anche alla Procura regionale della Corte dei Conti a carico dei dipendenti della Asl e dell’imprenditore. Ai 5 denunciati e’ stato notificato dai finanzieri l’avviso di conclusioni delle indagini a firma del dottor Gallo.