La Asl n. 1 di Avezzano-Sulmona-L’Aquila si avvarra’ delle strutture sanitarie private presenti sul territorio provinciale per snellire le liste di attesa, con particolare riferimento alla diagnostica per immagini. L’accordo, parte integrante del contratto che la Regione sta sottoscrivendo con le Asl abruzzesi, sara’ operativo dal 10 settembre, con validita’ biennale, per gli anni 2011-2012.
“Nei giorni scorsi, insieme al sub-commissario alla sanita’, Baraldi, ho incontrato gli operatori della sanita’ privata per mettere a punto un’ipotesi di accordo e di integrazione dei servizi”, ha annunciato il direttore generale della Asl, Giancarlo Silveri.
Si tratta, in particolare, di Villa Letizia dell’Aquila, della clinica Di Lorenzo, la Nova Salus e la Ini Canistro di Avezzano, Immacolata di Celano e San Raffaele di Sulmona. “Attraverso una piu’ ampia disponibilita’ dei contratti in essere, l’azienda sanitaria potra’ disporre prioritariamente”, spiega Silveri, “delle prestazioni erogabili dai privati.
Si arrivera’ presto ad un’unificazione delle agende, che consentira’ alla Asl di scegliere cio’ di cui ha realmente bisogno e di avvalersi di un supporto concreto, secondo le necessita’, in un’ottica di integrazione dei servizi, nell’interesse reciproco. Un sistema che si tradurra’ nello snellimento delle liste di attesa che, in alcuni casi, arrivano fino a febbraio del prossimo anno”.
La Asl ha definito, attraverso un monitoraggio, le criticita’ esistenti, soprattutto nella diagnostica per immagini. “Gli utenti che hanno gia’ prenotato visite specialistiche e controlli strumentali”, aggiunge Silveri, “riceveranno una telefonata dai nostri operatori e potranno scegliere di anticipare l’esame nella struttura privata piu’ vicina”. L’accordo con la Regione ha eliminato anche la distinzione, nel tetto di spesa dei privati, tra prestazioni regionali ed extraregionali.
“E’ in arrivo una mini-rivoluzione”, conclude il manager, “quello delle liste di attesa e’ un grande problema che stiamo affrontando concretamente per accorciare notevolmente i tempi di attesa per esami e visite specialistiche”. La Asl non esclude di poter attingere, secondo le necessita’, a fondi aggiuntivi per l’integrazione dei servizi con i privati.