La Struttura per la gestione dell’emergenza (Sge) sceglie la linea dura contro cinque sfollati-sfrattati che devono ancora trasferirsi dalla caserma Campomizzi alla Scuola ispettori e sovrintendenti della Guardia di Finanza a Coppito.
Il coordinatore della struttura, Roberto Petullà, ha diffidato i più ostinati a completare il trasferimento entro cinque giorni, prima che perdano definitivamente il loro posto letto. Non solo. Una volta scaduti i termini la Sge andrà per le spicce rivolgendosi, se necessario, anche alla forza pubblica.
I terremotati che vogliono restare alla Campomizzi rischiano insomma di essere cacciati senza troppi complimenti. Il trasferimento di circa 70 persone rimaste senza casa dopo il sisma del 6 aprile 2009, si è reso necessario perché, in base agli accordi, l’ex caserma diventerà una residenza esclusivamente per studenti, gestita dall’Azienda per il diritto agli studi universitari (Adsu), con 400 posti.
Sulla vicenda degli “sfollati-sfrattati” c’é stato un rimpallo di responsabilità tra il Comune dell’Aquila e la Struttura per la gestione dell’emergenza. Il clima si è fatto ulteriormente rovente quando sono stati sospesi pasti e servizi, tanto che il sindaco del capoluogo, Massimo Cialente, è arrivato ad annunciare provocatoriamente che li avrebbe serviti l’amministrazione. Petullà, dalla sua, ha ricordato che l’accordo per gli studenti alla Campomizzi fu siglato nel 2009 e caldeggiato anche dallo stesso primo cittadino.