Lacrime di San Lorenzo: quest’anno osservazione disturbata dalla Luna

A Piazza Duomo incontro serale con gli astrofili aquilani

«Quanno me godo da la loggia mia
quele sere d’agosto tanto belle
ch’er celo troppo carico de stelle
se pija er lusso de buttalle via,
ad ognuna che casca penso spesso
a le speranze che se porta appresso.
»

Così si esprimeva efficacemente Carlo Alberto Salustri, più conosciuto con lo pseudonimo Trilussa, nella poesia “La stella cadente”.
Astronomicamente le cosiddette “Lacrime di San Lorenzo” appartengono allo sciame delle Perseidi, così chiamate poiche’ le scie che le meteore lasciano bruciando nell’atmosfera sembrano provenire da un punto, il cosiddetto “radiante”, collocato nella costellazione di Perseo.

La denominazione tradizionale deriva dal fatto che nel XIX secolo il massimo della frequenza avveniva il 10 agosto, giorno della ricorrenza del santo. Ai giorni nostri il massimo si e’ spostato in avanti, ed anche quest’anno il picco di meteore e’ previsto fra il 12 e 13 agosto, e non nella notte di San Lorenzo.

Potrebbe comunque valere la pena di osservare il cielo nelle notti precedenti e successive il 12, sebbene  l’osservazione dello sciame meteorico sia disturbata dalla presenza della Luna, piena proprio il 13 agosto, e che rendera’ piu’ difficile osservare le meteore meno luminose. Nella notte fra il 12 e 13 e’ atteso un aumento del numero delle Perseidi verso le ore 8 del mattino, quando sara’ gia’ giorno. Le ultime ore della notte saranno quindi le più favorevoli per l’osservazione, con la Luna al tramonto.

Scientificamente, le meteore delle Perseidi sono i residui dovuti alla disintegrazione progressiva della cometa Swift-Tuttle, le cui particelle generano le scie che conosciamo entrando in contatto con l’atmosfera terrestre. Sono meteore generalmente piuttosto veloci (60-80 km/s), e in un’ora e’ possibile osservarne anche un centinaio nella fase di massimo.

Per i più “tradizionalisti”, oggi 10 agosto e’ previsto in Piazza Duomo un incontro serale con alcuni astrofili aquilani. Con i loro telescopi accompagneranno la serata dei presenti, e come sempre saranno disponibili nella divulgazione sulle meraviglie dell’universo che sembra circondarci, e di cui siamo solo un insignificante particolare, per quanto ancora unico nelle nostre conoscenze attuali.

di Patrizio Trapasso

(ilCapoluogo.it)