Questa mattina il capo Dipartimento della Protezione Civile si è recato in Abruzzo, a Barisciano (AQ), per la cerimonia di consegna alla comunita’ locale della ex scuola elementare di Petogna, ristrutturata per finalita’ sociali dal Corpo Volontari del Piemonte dopo il sisma del 6 aprile.
“Penso di poter affermare senza timori di smentita che il sistema composto dai volontari italiani rappresenti la parte migliore del Paese”, ha affermato il capo Franco Gabrielli, nominato prefetto dell’Aquila a poche ore dal terremoto del 6 aprile 2009, a margine della cerimonia di inaugurazione di uno spazio polivalente e ricreativo dell’ex scuola elementare, divenuto punto di riferimento per l’intera popolazione alla ricerca di spazi di aggregazione.
“Non posso fare a meno che fare un plauso ai volontari di Protezione civile del Piemonte per quanto fatto e per quanto continuano a fare. E’ facile esserci nel momento dell emergenza: ma continuare ad operare quando vengono meno le luci della ribalta rende ancor piu’ onore a quanti si impegnano per portare conforto a chi ha subito un dramma enorme come quello del terremoto”.
Parlando del sistema Protezione civile e di volontariato Gabrielli ha aggiunto: “La giornata odierna si inquadra nella settimana del volontariato, che sicuramente e’ la parte migliore del paese. Purtroppo manca ancora una cultura diffusa e generalizzata di Protezione civile e di prevenzione, troppo spesso le popolazioni non conoscono i rischi dei territori in cui vivono”.
Sui costi del sistema per i volontari l’ex prefetto dell’Aquila ha poi fatto un richiamo alle Istituzioni nazionali: “So bene che viviamo in un periodo difficile: i ministri dell’Economia, sia quello attuale sia i suoi predecessori, sono costretti a fare i conti con ristrettezze legate a debiti accumulati in epoche passate, nelle quali forse si e’ andati oltre le reali possibilita’ di spesa del Paese.
Riconosciamo le difficolta’ e’ necessario che la politica, quella con la P maiuscola, riconosca le specificita’ del sistema di volontari. Ogni anno chiedo cinque milioni di euro: una somma necessaria per il sostegno al sistema dei volontari, ma che ne genera almeno 200 o 300 per lo Stato. Noi non chiediamo un euro di piu’, ma non bisogna scendere sotto questa soglia”