L’Aquila. Si introducevano negli appartamenti, soprattutto nelle ore notturne, forzando i portoncini di ingresso o le finestre, prelevavano nel piu’ breve tempo possibile i valori a portata di mano, come gioielli, denaro, orologi, telefoni cellulari e pc portatili e si impossessavano poi delle chiavi dell’autovettura presa di mira, a bordo della quale si allontanavano, diretti verso i centri di ricettazione del casertano e napoletano.
Un modus operandi seguito piu’ volte nei numerosi furti messi a segno in Abruzzo, negli ultimi mesi pero’ nell’hinterland dell’Aquila, sui quali non si e’ fatta attendere la risposta delle forze dell’ordine. In particolare degli agenti della Squadra mobile della Questura dell’Aquila, di quelli della Stradale e della Sezione di polizia giudiziaria del Compartimento Abruzzo di polizia stradale che nelle prime luci dell’alba hanno eseguito delle misure cautelari in carcere.
In manette sono finiti Hysen Loca, 29 anni, e Ilir Rinxhi, 34anni. Un terzo soggetto, e’ ancora ricercato e probabilmente e’ riuscito a fuggire all’estero. Sono state emesse, inoltre, altre due misure cautelari nei confronti L.L. di 32 anni e K.K. di 26 anni, tutti di nazionalita’ albanese.
Come ha illustrato, Domenico Farinacci, capo della Squadra mobile della Questura, la banda prediligeva il furto di auto tedesche come Audi, Mercedes e Bmw. La banda si serviva di basisti locali (connazionali residenti in citta’ per motivi di lavoro) per mettere a segno i furti di auto di grossa cilindrata. Le indagini hanno permesso di accertare che gli autori appartengono a piu’ gruppi criminali composti da cittadini provenienti, quasi totalmente, dall’Albania.
Un importante contributo ed impulso all’indagine e’ giunto dai fatti accaduti la notte del 30 gennaio scorso, quando i ladri, dopo aver forzato una finestra situata al piano terra, si sono introdotti in un’abitazione di Cagnano Amiterno (L’Aquila) e si sono impossessati delle chiavi di un’Audi Q5, a bordo della quale si sono poi allontanati in direzione di Napoli. Giunti all’altezza di Frosinone, pero’, sono stati intercettati dagli investigatori dell’Aquila che dopo un inseguimento ha costretto il veicolo a fermarsi.
I due uomini a bordo dell’auto sono riusciti a fuggire nelle campagne circostanti, ma uno di loro, un cittadino albanese di anni 27, giunto dal paese di origine da qualche settimana e’ stato raggiunto ed arrestato. Da qui si sono sviluppati ulteriori approfondimenti investigativi, che hanno permesso di appurare l’esistenza di un sodalizio articolato e strutturato che opera tra le provincie dell’Aquila, Rieti, Perugia, Terni e Roma, mettendo a segno piu’ “colpi” a settimana.
Il reato contestato a tutti e’ quello di associazione per delinquere finalizzata ai reati contro il patrimonio. Almeno una dozzina i veicoli rubati e recuperati. (AGI)