Esprime preoccupazione il presidente dell’Ance L’Aquila, Gianni Frattale, per alcuni segnali che giungono all’associazione da parte delle imprese.
Le ore di cassa integrazione nel settore dell’edilizia locale sono in drastico aumento. Dai contatori ufficiali Inps sono oltre 1.000 gli operai edili in cassa integrazione ed i numeri ufficiali sono in costante aggiornamento.
Intanto, il dato empirico che giunge dalle comunicazioni delle imprese iscritte, costrette al ripiego della cassa integrazione, fa presagire un netto peggioramento a causa del fermo dei cantieri. Occorre precisare che non si tratta di imprese a corto di commesse, situazione che non e’ garantita da ammortizzatori sociali, ma da situazioni di paralisi dei lavori per cause indipendenti dalle ditte. In moltissimi casi, l’impedimento riguarda persino l’apertura stessa dei cantieri.
L’Ance sta indagando per verificare i reali impedimenti, ascrivibili presumibilmente all’impasse burocratico relativo alla ricostruzione ed a breve saranno divulgate le risultanze.
“Il dato e’ allarmante – commenta Frattale -. Piu’ volte abbiamo lanciato l’allerta su questo rischio ed ora siamo alla realta’: lavoratori edili in cassa integrazione nel cantiere piu’ grande d’Europa. Un paradosso difficile da spiegare alle famiglie dei nostri operai e che crea problemi finanziari agli stessi imprenditori”. “Amareggia veder trascorrere con le mani in mano la stagione ideale per i lavori, che nelle nostre zone dura anche poco – osserva ancora Frattale -. Le richieste di accesso agli ammortizzatori sociali di cui ci giunge notizia aumentano di ora in ora. Se la situazione non dovesse sbloccarsi – conclude il responsabile Ance – sara’ il tracollo per il nostro settore e a nulla varra’ aprire i cantieri il prossimo anno”.
(fonte: ASCA)