Si riporta un comunicato stampa dell’Associazione onlus “Cittadini per i cittadini”.
Alcuni nuclei familiari, assegnatari in questi giorni di alloggi temporanei, in particolare MAP, ci hanno segnalato il cattivo stato in cui gli stessi si trovano al momento della consegna.
Sul punto riteniamo opportuno fare alcune riflessioni, partendo dai casi in cui un nucleo familiare riconsegna l’alloggio provvisorio, per vari motivi.
La riconsegna delle chiavi diventa un’odissea: infatti, il cessato assegnatario non può riconsegnare le chiavi fino a quando una commissione della Struttura di Gestione dell’Emergenza non controlla e stila, con l’accesso nell’alloggio, l’inventario ed il buono stato degli arredi : solo a quel punto, le chiavi possono essere riconsegnate.
Un procedimento che dovrebbe essere improntato alla massima velocita’, assume , al contrario, tempi biblici, anche 3 o 4 mesi, con il risultato che l’alloggio rimane chiuso, nonostante le migliaia di cittadini ancora in attesa di una sistemazione.
E quando la nuova assegnazione finalmente si concretizza, i nuovi assegnatari prendono in consegna gli ambienti ed i singoli elementi di arredo, come risultano dal verbale di consistenza; così come statuisce l’ordinanza sindacale n. 812/GAB dell’11 marzo 2010, non si provvede a sostituzioni o reintegrazione di arredi eventualmente mancanti rispetto alla consistenza originaria: una diversita’ di trattamento tra terremotati, aventi gli stessi requisiti e quindi gli stessi diritti!
L’alloggio deve essere preso così come si trova, anche se, sia per i MAP che per gli alloggi C.A.S.E., sono rendicontate per migliaia e migliaia di euro le spese per gli arredi e la pulizia!
Ci chiediamo quali siano i motivi che impediscono una sollecita e tempestiva verifica dello stato degli alloggi, ai fini di una successiva assegnazione a coloro che attendono da più di un anno.