(da ilCentro.it) C’e’ aria di contestazione in piazza Duomo dove il popolo delle carriole sta aspettando il passagio del corteo della Perdonanza composto dalle autorita’ cittadine e che vede anche la presenza del sottosegretario alla presidenza del Consiglio Gianni Letta.
In piazza i cittadini hanno esposto una serie di striscioni “Cialente vergogna”, “Molinari vergogna”, “Letta, vedi di andartene” (scritto in dialetto), “Il gran rifiuto della cricca”.
Il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Gianni Letta al suo arrivo in piazza non ha voluto commentare gli striscioni ma si e’ informato con il sindaco su quanti fossero i contestatori. Il sottosegretario abruzzese ha detto che “Il futuro dell’Aquila sara’ degno della sua tradizione. Il presidente Berlusconi tornera’ presto all’Aquila”
Le forze dell’ordine stanno cercando di far rimuovere gli striscioni ma la popolazione resiste. Per un momento ci sono stati anche spintoni tra la polizia e folla.
I cittadini adesso stanno difendendo gli striscioni con un cordone umano che fronteggia la polizia. Il sindaco Cialente, appena arrivato in piazza, sta cercando una mediazione e ha detto “Non sono il questore non ho responsabilita’ sugli striscioni tolti, cercherò di mediare. Stiamo calmi, non roviniamo la Perdonanza”.
La gente al passaggio di Cialente ha urlato: “Portate via la polizia”.
In piazza e’ arrivato anche il presidente della Regione Gianni Chiodi. I manifestanti hanno consegnato anche a lui una copia dei volantini che vengono distribuiti. Alcune persone stanno raccontando al presidente di essere stati spintonati dalle forze dell’ordine.
Distribuiti anche dei volantini con la scritta Nessuna passerella per chi rideva quella notte.
“Il corteo della Perdonanza”, recitano i volantini, “rischia di trasformarsi nell’ennesima passerella mediatica sulla nostra citta’. si ha infatti notizia della probabile presenza di esponenti del Governo, gli stessi contro cui abbiamo manifestato a Roma accolti dalle manganellate della polizia. Gli stessi che prima ci hanno colpevolmente tranquillizzato, amici e sodali delle cricche che quella notte ridevano sui nostri lutti pensando ai loro soldi. La presenza di esponenti del Governo sarebbe una provocazione per tutta la citta’ che reagirebbe al grido di “Alle tre e 32 io non ridevo”. Invitiamo tutti i cittadini che hanno perso molto con il terremoto ma non la dignita’ e il rispetto per se’ stessi a essere presenti al corteo della Bolla per far sentire forte la propria voce di dissenso verso chi la propria dignita’ l’ha venduta da tempo al miglior offerente”.
di Enrico Nardecchia e Laura Venuti (Foto Fabio iuliano)