Il Comune prepara la maxi-conta degli aquilani che abitano tra vecchi e nuovi quartieri
(da ilCentro.it)
Torrione e Coppito 3, San Sisto e Paganica 2, Colle Pretara e Sassa Nsi. Quanta gente abita nella citta’ sparsa, tra vecchi e nuovi quartieri? Per rispondere a questa domanda il Comune sta predisponendo una maxi-conta degli aquilani. Il censimento 2011 sara’ talmente complicato che il sindaco Massimo Cialente ci sta gia’ pensando. Si tratta di un monitoraggio necessario per capire quanta gente e’ rientrata nelle vecchie case e quanta, invece, occupa le nuove.
I NUOVI QUARTIERI. Nelle 19 aree del progetto Case hanno trovato posto 15mila persone (i numeri del progetto iniziale parlavano di 17mila, dopo l’ampliamento di ulteriori 20 piastre con isolatori sismici, 185 edifici in tutto, stabilito il 15 settembre 2009), mentre nei Map, le altre abitazioni provvisorie sorte nelle frazioni, vivono in 2300. Ci sono, poi, 768 persone sistemate in affitto con le abitazioni del fondo immobiliare e 1331 persone in affitto concordato con il dipartimento di Protezione civile. Complessivamente sono circa 19mila gli aquilani alloggiati tra case antisismiche e affitto. A questi vanno ad aggiungersi le 3mila persone che vivono ancora negli alberghi, anche di fuori regione, e le 550 che risiedono nelle caserme. Inoltre, ci sono 26mila persone che usufruiscono del contributo di autonoma sistemazione, ovvero coloro che non hanno avuto altri benefìci (Progetto Case, Map, albergo) e sono alloggiate «per conto loro». Il mega-censimento che il Comune vuole realizzare mira anche a scoprire dov’e’ andato a finire quello che rappresenta il gruppo più numeroso tra i senza casa.
A CHE SERVE. Prima di tutto occorre contare i cittadini per vedere quanti sono e dove si sono sistemati. Poi occorre ridisegnare la mappa dei nuovi insediamenti con la relativa densita’ abitativa. Quindi occorre verificare la consistenza dei rientri nelle vecchie abitazioni, in maniera tale da avere un quadro più chiaro su quanti dei cantieri della ricostruzione sono stati completati. Quindi, occorre pianificare i servizi per i vecchi e i nuovi quartieri proprio partendo dal numero di abitanti di ciascuna zona. Alcune aree, come ad esempio quella a Nord-Ovest compresa tra Cese di Preturo, Coppito 2, Coppito 3, Sassa Nsi e Pagliare di Sassa, sono state pesantemente urbanizzate. Analogo discorso a Est, dove tra Paganica Sud, Paganica 2, Bazzano, Sant’Elia 1 e 2 e Gignano c’e’ una grossa concentrazione di nuove abitazioni.
«UN PROBLEMA SERIO». Il sindaco mette le mani avanti. «Il censimento del prossimo anno sara’ un problema serio, ma dobbiamo farlo con criterio e, quindi, dico fin d’ora che ci stiamo gia’ preparando ad affrontare questo importantissimo adempimento», afferma Cialente. «Servira’ a fare un quadro più delineato di come si e’ riposizionata la citta’ dopo la catastrofe. Studiare i nuovi flussi e’ determinante per calarci dentro la nuova idea di citta’. Molte persone hanno chiesto il cambio di residenza soltanto perché devono trovare un nuovo medico di famiglia. Finora hanno chiesto all’Anagrafe di andare via dall’Aquila 1300 persone, ma 600 sono le nuove arrivate. Si tratta di un calo fisiologico. Non ci sono situazioni allarmanti ma e’ importante fare controlli in continuazione».
PROGETTO CASE VUOTO. Molte delle abitazioni del progetto Case in questo periodo sono rimaste chiuse, disabitate. Stessa cosa per i Map delle frazioni. A parte le ferie, il Comune ha deciso di dare una sterzata nelle verifiche di quanti effettivamente risiedono nei 19 nuovi quartieri. La prova del 9, tuttavia, sara’ a settembre, a ferie terminate e, soprattutto, alla riapertura delle scuole.
800 PRATICHE FERME. Il sindaco e’ preoccupato anche per il fatto che «800 pratiche della ricostruzione delle abitazioni classificate B e C sono bloccate in quanto non sono state perfezionate dai professionisti e dai proprietari. Meno male che c’e’ un’ordinanza che toglie il diritto al contributo a chi non adempie entro i termini previsti. Ora che sono arrivati i soldi anche per il contributo diretto, oltre che per il finanziamento agevolato, le ditte devono accelerare. Ci sono anche delle case E riparabili in pochi mesi e delle case F, rischio esterno, che possono liberare degli edifici agibili. Bisogna fare presto».