L’Unione degli Universitari dell’Aquila ha inviato una lettera aperta all’Arcivescovo dell’Aquila, Mons Giuseppe Molinari e al Vescovo ausiliare, Mons. Giovanni D’Ercole, sulla Casa dello studente costruita dalla Regione Lombardia, denominata San Carlo Borromeo.
L’Udu nella lettera “ricostruisce gli elementi salienti dell’accordo di programma, siglato da Comune dell’Aquila, Provincia, Regione Abruzzo, Protezione Civile e Curia Arcivescovile dell’Aquila, e come gli stessi, in particolare l’affidamento alla Regione Abruzzo per una gestione tramite le sue articolazioni (Adsu) e con i criteri definiti dalla legislazione nazionale e regionale in materia, siano stati violati dalla scrittura privata tra Curia e Regione, basando l’affidamento da parte della Regione alla Curia su un riferimento errato, mendace, al testo reale dell’Accordo di Programma”.
“E’ nella forzatura dell’Accordo di Programma e nella conseguente sostituzione da un previsto uso pubblico con criteri trasparenti e di legge, ad un uso privatistico di un bene pubblico, che si sono generate polemiche pubbliche e tensioni tra gli stessi studenti – spiega l’Udu.
Al di la’ delle gravissime responsabilita’ politiche della Regione e del mancato rispetto dell’Accordo di Programma stesso che coinvolge, oltre alla Curia e alla Regione, anche il Comune, la Provincia, la Regione Lombardia e il Dipartimento di Protezione Civile, nella lettera alla Diocesi, l’Udu richiama le responsabilita’ della Curia nel terreno della tenuta civica e della concordia di una comunita’.
Il pervicace attaccamento della Curia ad un bene patrimoniale non suo, che dovrebbe essere gestito con maggiore giustizia sociale e formale dall’autorita’ pubblica, e’ tra le cause principali delle polemiche che coinvolgono la Curia stessa, in un momento delicato per la comunita’ cittadina.
Con questa lettera aperta l’Udu, anche richiamando encicliche a cui la Curia stessa ha fatto riferimento nel dopo terremoto, chiede all’Arcidiocesi di risolvere lei stessa, alla radice, la principale fonte di polemiche, restituendo immediatamente alla Regione Abruzzo e al Comune, la Casa dello Studente, affinché i posti letto possano entrare nella disponibilita’ dell’offerta alloggiativa pubblica dell’Adsu.
Sarebbe questo un gesto di sensibilita’ civica che restituirebbe sia all’azione della Regione Lombardia che a quella della Curia, la valenza solidaristica”.