Comune e macerie: chi paga per gli sbagli?

(di Maria Cattini, da ilCapoluogo.com) Il Tar Abruzzo da’ ragione al Comune sulla questione delle macerie dell’ex cava Teges e sull’appalto di 50 milioni di euro ma la sentenza rischia di destare parecchio scalpore. E’ di un anno fa la polemica per l’affidamento dell’appalto milionario, da parte del Comune dell’Aquila alla T&P Srl, del servizio di selezione e smaltimento delle macerie. Il 30 giugno 2010 la decisione del TAR Abruzzo (depositata ieri, 9/08/2010) che respinge il ricorso presentato dalla T&P sulla delibera n. 165 del 24/07/2009 che prevedeva la mancata stipula del “contratto avente per oggetto la gestione del primo deposito temporaneo dei rifiuti derivanti da crolli e demolizioni“.

Un pastrocchio comunque lo si veda: ai tempi del “fattaccio” Gianfranco Giuliante arriva a chiedere le dimissioni del sindaco dell’Aquila, Massimo Cialente, e la revoca in autotutela della delibera di Giunta con cui si e’ proceduto all’affidamento diretto, visto che l’atto non sarebbe stato di competenza dell’esecutivo (firmatari della delibera n. 154 del 12/06/2009, oltre al sindaco, gli assessori Riga, Lattanzi, Moroni, D’Innocenzo e Fanfani). Il sindaco che, difendendo la scelta operata, ribadisce il fatto “che non si potevano aspettare i tempi lunghi di una gara europea. La scelta della cava TEGES di Paganica e’ stata fatta da una super Commissione di cui facevano parte, oltre al Comune, la Regione, la Provincia, la Protezione Civile, l’Arta e diversi sismologi“. Poi interviene la commissione di controllo del Comune che, in una relazione, parla di decisione “presa in palese contrasto” con le disposizioni di legge fino all’assessore Moroni che annuncia le sue dimissioni.

Dopo questa bagarre, tra accuse, carte bollate, intervento della magistratura e conferenze stampa, arriva la decisione del Comune che fa marcia indietro e decide di revocare la delibera contestata, approvata in precedenza, perché da un controllo degli uffici tecnici sarebbe emerso che la societa’ incaricata “non ha i requisiti di legge”, anche se inizialmente era stato acquisito un parete favorevole di regolarita’ tecnica. Di fatto, scaricando, la Giunta, le responsabilita’ sui dirigenti che avrebbero “dovuto accertare i requisiti dell’affidatario”.

Ma alla fine della giostra chi e’ responsabile? Se e’ vero che la storia, cominciata il 12 giugno scorso con la delibera 154 con cui vengono affidati dalla Giunta comunale dell’Aquila alla societa’ T&P i lavori per il deposito e le operazioni di selezione delle macerie, si conclude oggi con questa sentenza, la numero 600 che da ragione al Comune dell’Aquila, dall’altra parte si pongono tanti interrogativi, a monte, su come sia stata gestita tutta la vicenda da parte dell’amministrazione comunale.

E alla fine chi paga?

di Maria Cattini