Il modello Friuli per la Ricostruzione
”La politica ha sbagliato tutto per la rinascita dell’Aquila. Non c’e’ stata un’iniziativa, e dico una, pensata per il futuro”. Lo ha detto il capogruppo dell’Italia dei Valori in Consiglio regionale d’Abruzzo, Carlo Costantini, intervenendo al Congresso provinciale dell’Aquila del partito di Di Pietro.
”Sono stanco – ha proseguito – di sentir dire che ci sono i soldi e che gli amministratori locali sono incapaci di spendere. Ribellatevi – ha esortato, quindi, Costantini, rivolto ai rappresentanti degli enti locali – al messaggio mediatico che tutto cio’ di cui avevate bisogno lo avete avuto e anche di piu’. C’e’ bisogno di una svolta, anche a livello di comunicazione”.
”Perche’ tacere? – ha chiesto Costantini – Non ha senso.
Per questo suggerisco al sindaco dell’Aquila, Massimo Cialente, di comprare pagine intere del Corriere della Sera o di Repubblica, di giornali importanti, affinche’ tutti sappiano. Vogliamo o no reagire’? La condanna dell’Aquila e’ la condanna di un’intera regione. L’Aquila ha la priorita’ assoluta ed e’ qui che si gioca il futuro di tutto l’Abruzzo”. Costantini si e’ poi concesso dei suggerimenti.
”Bisogna intervenire – ha auspicato – per far si’ che le risorse rimangano all’Aquila che finora e’ stata cannibalizzata. Quando e’ stato realizzato il progetto CASE nessuno ha sentito i Comitati o il popolo delle carriole; il ceto politico aquilano, da solo, ha messo qualche firma ed ha deciso”. Secondo l’esponente dell’Italia dei Valori ”le istituzioni devono finalmente capire che la ricostruzione non puo’ non prescindere dalla partecipazione”.
Modello Friuli per la Ricostruzione
Ad agosto dell’anno passato, Carlo Costantini, capogruppo dell’Italia dei Valori alla Regione Abruzzo, ed il suo vice, Cesare D’Alessandro, hanno trascorso molto tempo in Friuli, ”per studiare i segreti della rinascita morale ed economica di quella regione, che prima di noi aveva vissuto il dramma del terremoto”. Lo ha ricordato lo stesso Costantini nel suo intervento al Congresso provinciale dell’Aquila dell’IdV.
”Abbiamo ascoltato sacerdoti e sindaci – ha riferito – Li’ nessun amministratore ha deciso nulla da solo, ma tutto e’ stato ispirato dal basso e condiviso”.
”Qui in Abruzzo, invece – ha rilevato Costantini – c’e’ stata una visione criminogena della ricostruzione che ha separato la polpa (loro), dalle rogne (nostre)”. ”Gli italiani – ha aggiunto – sono convinti che all’Aquila si sia consumato il piu’ grande miracolo del Mondo. E’ questo cio’ che la tv faziosamente lascia credere. Ma la colpa e’ anche nostra che non abbiamo saputo puntare i piedi con convinzione. E non accetto neanche la responsabilita’ politica del partito alleato che tanto l’uno vale l’altro. Io non sono come Chiodi. Siamo agli antipodi, come lo e’ Di Pietro da Berlusconi”.
”Penso all’Aquila da mesi – ha assicurato Costantini – Ogni qualvolta ho provato ad alzare la voce, sono stato invitato a tacere. Ma la verita’ e’ che per questo territorio, il solo veramente colpito, nessuno ha fatto una proposta valida. Era necessario presentarsi al Governo con le idee chiare e pretendere risorse per dare alla citta’ una nuova vocazione.
Il Friuli lo ha fatto, esigendo soldi per le infrastrutture, per realizzare l’autostrada, e per dotarsi di un’Universita’, quella di Udine, divenuta un fiore all’occhiello quanto a ricerca e collegamento tra territorio ed istituzioni”.
Queste cose, Costantini le ha sollecitate ”ma non sono cosi’ autorevole come quando parla un aquilano, anche se conosco molto di questa citta’ alla quale ho aperto il cuore”.
Infine, un doppio appello: ”far partire dal capoluogo abruzzese la sfida a livello nazionale contro lo strapotere di Berlusconi; compattarsi per raggiungere, alle prossime consultazioni elettorali, quel 20-25 per cento dei consensi che e’ nelle potenzialita’ dell’IdV”.