“Il Comune dell’Aquila ha le idee chiare sulla ricostruzione e sullo sviluppo della citta’”: il sindaco dell’Aquila, Massimo Cialente, risponde a distanza al vescovo ausiliare, Giovanni D’Ercole il quale, su un articolo pubblicato da “La Repubblica”, aveva accusato l’amministrazione di immobilismo. “La Municipalita’ – spiega – e’ estremamente determinata a rifiutare il ruolo di ’sportello’”.
Rinunciando a entrare nel merito delle attivita’ condotte dalla Curia aquilana, Cialente annuncia comunque un incontro per il 1 luglio sulla questione della proprieta’ delle aree a suo tempo occupate per la realizzazione dei complessi antisismici, e che non sono state utilizzate. “Una volta definita la vicenda del passaggio di proprieta’ al Comune – ha spiegato Cialente – si decideranno gli interventi gia’ previsti per i terreni eventualmente da destinare a opere edilizie di carattere sociale e quelli da restituire ai proprietari”.
Quanto alle aree di proprieta’ della Chiesa, Cialente e’ sicuro “di perfezionare le intese con la Curia per il migliore utilizzo delle stesse. Se invece ci riferiamo a terreni e ad autorizzazioni di competenza comunale – prosegue – e’ bene che si chiarisca una volta per tutte che la riprogrammazione della citta’ non può passare per concessioni indiscriminate”.
Cialente sottolinea che “non c’é alcuna incongruenza tra i miei ruoli di sindaco e di vice commissario per la ricostruzione. Come sindaco – conclude – ho un rapporto corretto e leale con il Governo, nell’interesse dell’Aquila”.