da ilCentro.it
Il commissario per la ricostruzione, Gianni Chiodi, ha disposto il trasferimento ai Comuni di parte dei fondi necessari per coprire le spese, quelle gia’ rendicontate, relative alla gestione dell’emergenza.
La somma trasferita ammonta a 67 milioni e 713 mila euro. Al Comune dell’Aquila sono stati destinati circa 34 milioni di euro. Una somma — per il sindaco Massimo Cialente — che equivale a meno della meta’ dei soldi necessari per fronteggiare le spese gia’ rendicontate e relative a puntellamenti, autonoma sistemazione, affitti e alberghi. Il trasferimento dei fondi era stato gia’ annunciato da Chiodi ai sindaci dei comuni terremotati.
Complessivamente la struttura di gestione dell’emergenza ha trasferito 67.713.335,65 milioni di euro, di cui 43.135.949,55 destinati ai comuni del cratere. 406.716,29 la somma assegnata ai comuni afferenti ai Com, mentre a quelli fuori cratere della regione e’ stato trasferito circa 1 milione di euro. L’Aquila ha avuto 34.085.538,83; tre i milioni messi a disposizione del vice commissario delegato per la tutela dei beni culturali, Luciano Marchetti, per la messa in sicurezza degli edifici sottoposti a vincolo storico- artistico. 20 milioni di euro sono stati destinati alle strutture ricettive.
«Tali somme, pari al 50% di quelle rendicontate a fine maggio» si legge nella nota della struttura commissariale «sono state erogate a titolo di acconto. Le rendicontazioni antecedenti il 15 febbraio saranno invece valutate e liquidate, ove dovute, dalla Protezione civile».
Fortemente preoccupato il sindaco dell’Aquila, Massimo Cialente. «Ci viene trasferita solo la meta’ dei soldi necessari a coprire le spese gia’ rendicontate. Si tratta per lo più» spiega «di soldi destinati ai puntellamenti e all’autonoma sistemazione. Soldi che basteranno a coprire le spese di due mesi, fermo restando che il Comune deve riavere le somme gia’ anticipate, ovvero 10 milioni di euro. Con questi soldi in arrivo riusciremo a pagare marzo e aprile (il conto e’ di circa 15 milioni di euro) ma non l’autonoma sistemazione di maggio. Si tratta di una modestissima boccata di ossigeno ed e’ chiaramente necessario rifinanziare il capitolo legato all’emergenza. Servono altri 500 milioni di euro, ma e’ ormai chiaro a tutti che i soldi per L’Aquila non ci sono. E a mancare non sono solo quelli destinati all’emergenza ma anche e soprattutto quelli per la ricostruzione. Ora tutti hanno capito che era necessaria una tassa di scopo. A questo punto» conclude Cialente «decisiva sara’ la risposta della citta’. E non solo sul fronte delle tasse. Qui non ci sono soldi neppure per pagare i Map e le riparazioni delle case B e C».