Centinaia di aziende rischiano il collasso per il mancato pagamento di opere per oltre 60 milioni di euro, alcune consegnate da un anno, ivi comprese quelle fatte eseguire per fronteggiare l’emergenza, la messa in sicurezza e le riparazioni degli immobili danneggiati dal terremoto del 2009. A denunciarlo e’ l’Ance dell’Aquila. “Non si può essere d’accordo con quanti sostengono che e’ prassi costante la normalita’ dei ritardi di almeno sei mesi della Pubblica amministrazione per il pagamento alle imprese delle prestazioni e dei lavori eseguiti e riconsegnati”.
Si tratta di opere che tra l’altro comprendono i lavori di sistemazione di uffici pubblici e caserme, effettuati dopo il terremoto, per un ammontare di 21 milioni di euro; i puntellamenti di opere provvisionali nei centri storici, solo per il Comune dell’Aquila ammontanti a 30 milioni di euro; i lavori di ristrutturazione nei fabbricati classificati B e C per un importo ancora imprecisato; il programma “Chiese per Natale 2009″, con 73 lavori ultimati il 20 dicembre 2009 per un importo di circa 7 milioni di euro.
L’Ance L’Aquila torna a sottolineare due necessita’: l’immediato trasferimento al Commissario per le ricostruzione, ed agli altri soggetti deputati, dei fondi disponibili (se questa e’ una realta’) perché possano essere subito spesi per pagare le imprese creditrici; l’istituzione di una tassa di scopo finalizzata a sostenere la ricostruzione dei centri storici dell’Aquila e dei comuni del cratere se non e’ possibile assicurare altrimenti una dotazione di risorse adeguate, almeno per i primi tre-quattro anni della ricostruzione.