Di fronte ai ritardi patologici con i quali la Pubblica Amministrazione (per lavori appaltati e gia’ ultimati da tempo) e gli Enti preposti alla ricostruzione (per lavori relativi a interventi attuati per la messa in sicurezza di immobili pericolanti e per fronteggiare le tante sfaccettature dell’emergenza post terremoto) provvedono (o non provvedono) ai pagamenti a favore delle Imprese edili e’ ora il momento di fare chiarezza sulla effettiva disponibilita’ dei fondi necessari. Nel senso che e’ necessario verificare se le somme essenziali sono state effettivamente stanziate, cosi’ come e’ stato piu’ volte promesso’. Lo sostiene l’Associazione dei Costruttori con l’intento di contribuire a ricercare una soluzione utile e immediata alle problematiche specifiche dell’edilizia aquilana conseguenti al terremoto del 6 aprile 2009. ‘Se gli annunciati fondi post-sisma sono gia’ disponibili e’ opportuno trasferirli al piu’ presto all’apposita struttura del Commissario straordinario per la ricostruzione.
Se, invece, lo stanziamento non fosse stato ancora perfezionato, e per evitare il collasso del settore soprattutto per mancanza di liquidita’ da parte delle Imprese – che sono state chiamata a dare, e hanno dato, prestazioni eccezionali adeguate all’emergenza, con turni continui, anche festivi del personale, pagamento di straordinari e di contribuzioni consequenziali – Ance L’Aquila e’ del parere che il Governo proceda all’istituzione di una tassa di scopo. Ovviamente finalizzata a sostenere la ricostruzione post-terremoto (anche dei fabbricati classificati di tipo E) a L’Aquila e nei comuni del cratere. Per velocizzare le complesse pratiche richieste per i pagamenti dei contributi per la ricostruzione, sia alle imprese sia ai proprietari degli immobili riparati, l’Associazione dei Costruttori proseguira’ a tutto campo la sfida per la semplificazione delle procedure, perche’ anche questa e’ una strada per rilanciare l’economia dell’intero comparto edilizio (e non solo di questo) nella provincia di L’Aquila. Rilevato altresi’ che anche per i lavori ordinari gli Enti appaltanti, pur disponendo dei fondi ad essi assegnati, non pagano le Imprese a causa degli effetti del patto di stabilita’, Ance-L’Aquila, condividendo quanto ha detto la settimana scorsa il Presidente dell’ANCE nazionale, e’ del parere che certe situazioni derivano da uno Stato che non investe e non paga. Pertanto i costruttori pretendono risposte coerenti e chiare anche a proposito della proroga delle misure di sostegno a favore delle Imprese edili locali che operano nelle zone terremotate’.