Esposto inviato da “I Cittadini aquilani dell’assemblea di Piazza Duomo”. L’esposto e’ stato approvato all’unanimita’ dall’assemblea riunitasi il giorno 5 maggio 2010. A corredo di tale esposto verranno in seguito inviate ulteriori firme che saranno raccolte domenica 9 maggio a Piazza Duomo.
Oggetto: ESPOSTO. SALVAGUARDIA, RECUPERO E TUTELA DELLE PIETRE MONUMENTALI E STORICHE DELL’AQUILA, DELLE FRAZIONI E DEI COMUNI VICINIORI
I sottoscritti firmatari, cittadini residenti e non, rappresentanti o esponenti di associazioni culturali, segnalano alla Procura dell’Aquila il gravissimo, inaccettabile ritardo degli Enti istituzionali preposti allo sgombero, alla salvaguardia, al recupero ed alla tutela delle macerie riguardanti Chiese, Palazzi soggetti al vincolo delle Soprintendenze ed altri monumenti crollati o danneggiati nel centro storico della citta’ dell’Aquila, delle frazioni e dei comuni viciniori a seguito del sisma.
I sottoscritti hanno verificato il giorno 2 maggio 2010 ed anche in sopraluoghi precedenti, che nella interdetta zona rossa del Centro storico dell’Aquila, giacciono ancora a terra caoticamente – sia nelle strade che nelle piazze ed a distanza di oltre un anno dal terremoto – migliaia e migliaia di pietre secolari, capitelli, colonne, fregi, targhe epigrafiche, ecc. aventi un grande valore non solo civile, culturale e memoriale, ma anche venale.
Tali reperti incustoditi e completamente abbandonati all’aperto, senza alcuna vigilanza, sono stati e continuano ad essere facile preda di collezionisti, costruttori edili e ladri comuni, in quanto il loro valore di mercato e’ altissimo, data la consueta prassi costruttiva del loro utilizzo come “citazioni architettoniche” inserite nelle porte, nelle facciate, o in altri ambienti di case e ville signorili. In proposito esiste un fiorente mercato nazionale e internazionale.
Per dare un’idea solo approssimativa del grave danno sinora inferto al patrimonio civile e culturale della citta’ dell’Aquila a causa delle omissioni sinteticamente denunciate a carico degli Enti istituzionali responsabili dello sgombero, classificazione e catalogazione delle macerie, si allegano alcune fotografie scattate da uno dei denuncianti qualche giorno fa e nei due-tre mesi precedenti.
Dalla sequenza diacronica delle foto scattate in Piazza S. Pietro da fine febbraio 2010 al 2 maggio 2010, si potra’ notare come la situazione complessiva delle macerie di pregio abbandonate, sia nettamente peggiorata rispetto ai primitivi danni causati dal sisma, a causa delle “rimozioni” messe sinora in atto.
I sottoscritti ritengono pertanto che solo un’analitica quanto tempestiva catalogazione e messa in sicurezza dei reperti di valore e delle altre pietre secolari abbattute dal terremoto e dalle demolizioni in corso, possano garantire la futura ricostruzione, mediante la tecnica della cosiddetta anastilosi (pietra su pietra, cioe’), di Chiese, Palazzi ed altri monumenti.
Questa denuncia scaturisce dal fatto che le omissioni evidenziate sono un vero e proprio danno morale e patrimoniale non solo per la comunita’ aquilana, ma anche per quelle italiane ed europee.
Circa il danno oggettivo causato all’intera citta’ ed ai proprietari pubblici e privati di beni di pregio soggetti a tutela da parte dello Stato, e’ sufficiente rifarsi alla previsione giuridica contenuta nel D.L.22/1/2004 n. 42 “Codice dei beni culturali e del paesaggio, ai sensi dell’art. 10 della legge 6/7/2002 n. 137”.
Il depauperamento e la privazione delle caratteristiche architettoniche di tali immobili e delle altre emergenze civili e religiose a causa delle omissioni, costituisce pertanto, a parere dei sottoscritti, azione perseguibile nei termini di legge.
I sottoscritti chiedono inoltre che le operazioni di rimozione, catalogazione e salvaguardia delle macerie di pregio vengano svolte nella più totale trasparenza, mediante la diffusione dei dati riguardanti sia la tempistica che le modalita’ che saranno messe in atto per il raggiungimento degli indifferibili obiettivi richiesti con questa denuncia.
I sottoscritti chiedono inoltre di non vedersi frapporre ostacoli speciosi da parte della autorita’ nazionali e locali, alla loro volonta’ di coinvolgere in prima persona volontari specializzati provenienti da L’Aquila e dall’intero territorio nazionale, per dare un fattivo apporto al costituito “Osservatorio di controllo per la tutela, salvaguardie e recupero delle pietre monumentali e storiche della citta’ dell’Aquila, dei borghi e dei comuni viciniori”, mediante accessi debitamente autorizzati per i sopralluoghi che saranno effettuati nelle zone rosse.
L’Aquila, 5 maggio 2010