“Il problema grave e’ che si e’ pensato solo alle case e non parallelamente ad azioni per il commercio, soprattutto per il centro storico dove solo 300 aziende su 1.000 hanno ripreso l’attivita’ grazie al fatto che avevano una forza economica propria”. E’ la denuncia fatta dal rappresentante della Confcommercio dell’Aquila, Daniele Cerrone, intervenuto nel corso dell’assemblea organizzata dal Commissario per la Ricostruzione, Gianni Chiodi, con i sindaci del cratere del terremoto. Il Commissario, dopo l’intervento, ha convocato la Confcommercio per un incontro nella giornata di domani. “I commercianti e più in generale le attivita’ produttive non sono mai state assistite dal governo che ha corrisposto solo 800 euro al mese per tre mesi – ha continuato Cerrone – si parla solo di ricostruzione mentre in altri posti, ad esempio in Friuli, le parole d’ordine sono state ‘lavoro, case, chiese’. All’Aquila si parla solo di case, un fatto positivo ma che non risolve il problema del lavoro”. Cerrone ha denunciato che nel centro storico ci sono 5.600 persone senza lavoro. “Tra 20 anni queste persone potrebbero riavere la casa, ma nel mentre – ha continuato Cerrone – in che maniera potranno vivere? Facendo le rapine?”. Il rappresentante della Confcommercio ha infine sottolineato che “la zona franca é uno strumento senz’altro bello ma saranno gli imprenditori venuti da fuori a goderne perché nel frattempo, cioé fino a quando non sara’ operativa, i commercianti saranno falliti”.