Sono tornate anche questa domenica le carriole che da oltre due mesi invadono vie e piazze del centro storico dell’Aquila per chiedere partecipazione alle scelte della ricostruzione: questa volta oltre a portare le macerie, i manifestanti hanno caricato sulle carriole una serie di quesiti su quello che sara’ la ricostruzione fisica e socio-economica dell’Aquila. Il corteo dei manifestanti non e’ stato esente da momenti di tensione quando, nel passaggio all’ingresso di Corso Vittorio Emanuele, i manifestanti hanno voluto proseguire anche oltre le barriere imposte dall’ordinanza del sindaco per ragioni di sicurezza. Un passaggio non autorizzato. Per questo motivo le forze dell’ordine hanno cercato di invitare i manifestanti ad utilizzare un percorso alternativo per raggiungere Piazza Duomo dalla Fontana Luminosa, punto di partenza, passando attraverso le vie accessibili al pubblico. I manifestanti hanno però insistito a transitare per il Corso ricordando che il sindaco dell’Aquila ne aveva promesso l’apertura a ridosso dell’anniversario del terremoto in Abruzzo. Onde evitare incidenti, la polizia ha quindi aperto la barricata.
CARTELLI CON DOMANDE SU RICOSTRUZIONE – “Sai quanti cittadini non hanno più il lavoro dopo il sisma?”, oppure “Quanti soldi ha speso lo Stato italiano per L’Aquila post-sisma, escludendo fondi Ue e donazioni?”, ma anche “Sai che i tuoi nipoti potrebbero non avere neanche un’idea di quella che era la tua citta’?”. Sono solo alcune delle domande che si leggono sui cartelli portati in giro per le vie della zona rossa sulle carriole.
Icittadini, circa 200, si sono ritrovati alle 9.30 alla Fontana Luminosa, per far partire una “processione di domande”. Una serie di quesiti spontanei su quelle che sono le priorita’ della ricostruzione, ma anche della rinascita socio-economica dell’Aquila, dopo il terremoto del 6 aprile 2009. Dal futuro dei più piccoli: “549 bambini nati all’Aquila quest’anno potranno partecipare?” – come recita una scritta, portata a spasso dalla carriola più piccola del gruppo – si arriva al destino degli anziani ancora sfollati sulla costa. Poi i dubbi e le perplessita’ degli interventi sulla ricostruzione, dai controlli sulle imprese al ruolo di Fintecna, per arrivare alla rimozione delle macerie.
Significativo, a tal proposito, il sopralluogo a piazza San Domenico, riempita dalle macerie dopo un recente intervento di demolizione. “Io abitavo qui – ha spiegato Patrizia Tocci – nella chiesa c’era un organo magnifico, ora questa piazza e’ tutta distrutta. Abbiamo bisogno di trasparenza per gli interventi di demolizione e rimozione delle macerie, a partire dalle ditte che sono state impiegate. Qui in questo palazzo e’ stato distrutto un portale”. Poi tutti in piazza Duomo per l’assemblea cittadina, che ha visto l’adesione di centinaia di persone.