Bruno Vespa mostra le carte: Lui non si fida delle carriole…

…e noi non siamo terremotati di Berlusconi. Siamo terremotati, punto.

Bruno Vespa non si fida delle carriole…e non si fida a tal punto che il 6 aprile 2010, giorno da dedicare al cordoglio e al ricordo, ne ha approfittato per organizzare una trasmissione di attacco verso il movimento. Molti lo hanno capito, ma molti di più si sono fatti un’idea, di tanti aquilani, che era quella che Bruno Vespa voleva dare, perché Lui non si fida. Ed in una lettera di risposta a L’Unita’ sembra vantarsi di aver contribuito a rendere meno popolare l’iniziativa di tanti cittadini. Questo l’importante contributo che ha dato alla rinascita della citta’ che gli ha dato i natali. Chissa’ come lo racconterebbe ai tanti bambini che hanno lavorato (e giocato) con i “carriolanti”,  agli anziani che sono tornati in centro a passarsi le callarelle, ai tanti giovani che si sono dati da fare, o a tutti coloro che oggi si incontrano in centro per scambiare IDEE, definire PROGETTI, PARTECIPARE, immaginando una possibile ricostruzione della loro citta’. Gli sarebbe bastato venire a L’Aquila, informarsi, o vedere le molte foto e video presenti su vari siti, per farsi un’idea più corretta. Per capire e rendersi utile per la citta’.  Ma, Lui, non si fida di questa partecipazione dal basso.

Nella lettera a L’Unita’,  da abile comunicatore (ma poco informato come “giornalista”), come in trasmissione sfrutta ancora il cavallo di battaglia mutuato da Bertolaso: C.A.S.E. contro container. Gli aquilani sanno bene che oggi ci sono alternative valide ai container, e che questo “spauracchio” a L’Aquila non e’ mai esistito. Ma Bruno Vespa, dopo un anno, non lo sa. Sente parlare di “villette”, e chissa’ quale immagine vi associa. Lui deve continuare a parlare di container, disinformare, perché i prossimi terremotati, o alluvionati, o comunque bisognosi di alloggi temporanei, ignorino le varie soluzioni oggi disponibili.

E nella lettera si toglie definitivamente la maschera, fiero della sua trasmissione, nelle sue parole ne indica il vero obiettivo: screditare il movimento delle carriole.

Ma anche nella lettera del lettore  riteniamo ci sia un errore di fondo (indotto in realta’ dalla domanda di Vespa agli aquilani), ed e’ quello di confrontare un terremoto con un altro, perché uno gestito da Berlusconi, altri no. Da terremotati, non dobbiamo accettare questi confronti, da chiunque vengano. Dagli altri terremoti avremmo dovuto imparare quanto fatto, di bene e di male. Dalle soluzioni alloggiative, alle azioni economiche per la sopravvivenza dei luoghi e comunita’ colpite. Senza farne una battaglia continua fra pro o contro Berlusconi. Non e’ stato così a L’Aquila, non siamo stati capaci, non siamo stati uniti, non abbiamo avuto la forza di PARTECIPARE insieme sin dall’inizio. Se altrove ci sono persone che vivono ancora nel disagio, andrebbero semplicemente aiutate. Non ci sono terremotati di Prodi o della sinistra. E noi non siamo terremotati di Berlusconi, o della destra.
Siamo  terremotati, punto.
E non dobbiamo permettere ai vari Bruno Vespa di continuare a dividerci.

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La lettera di Bruno Vespa a L’Unita’ del 13 aprile 2010

Non fidarsi delle carriole
Caro Direttore,
sull’Unita’ di ieri il lettore Enrico Bernardini, riferendosi ad una trasmissione di Porta a Porta, sostiene che l’emergenza dei terremoti in Friuli ed in Umbria e’ stata affrontata meglio di quella dell’Aquila. Non so se Bernardini sia mai vissuto per anni in un container. Gli suggerirei di informarsi e di chiedere poi come si sta nelle casette dell’Aquila. Al suo posto, non mi fiderei del mitico “Popolo delle carriole”. Per quanto mi risulta, infatti, la sua popolarita’ ha avuto un tracollo proprio dopo l’ultima apparizione a “Porta a Porta”
Grazie e cordialita’

La lettera di Enrico Bernardini a L’Unita’ del 12 aprile 2010

L’incenso di Vespa
Sono onesto, non vedo e non ho mai visto Porta a porta. Ho visto grazie a Blob alcuni spezzoni riguardanti l’ultima puntata dedicata al terremoto de L’Aquila. Sono stato colpito dalla domanda di Vespa rivolta alla popolazione in diretta da L’Aquila: Dove nel mondo si e’ fatto meglio? In quale zone del mondo ci sono sistemazioni migliori de L’Aquila?’ Senza scomodare il mondo, bastava ricordare Friuli e Umbria dove si e’ fatto di più senza informazione di regime.