De Magistris: attenzione su appalti e criminalità. E guai a criminalizzare il dissenso

Sono molto preoccupato per la situazione in Abruzzo. Lo ero prima e dopo le inchieste che hanno riguardato Balducci e Bertolaso. Ora lo sono ancora di piu’”. A parlare e’ l’europarlamentare dell’Idv, Luigi De Magistris, che a L’Aquila, nella centralissima Piazza Duomo con ancora le ferite del sisma, ha incontrato i cittadini aquilani. ”A parte la vergogna, il problema e’ che il terremoto viene percepito in Abruzzo come occasione per fare grossi affari” ha dichiarato. Secondo De Magistris il problema madre e’ quello degli appalti nei lavori di ricostruzione. ”I bilanci sull’emergenza si fanno alla fine – ha ammonito – cosa non e’ andato lo dimostra l’inchiesta di Firenze. La storia insegna che le emergenze possono diventare motivo per intervenire in modo rapido, evitando anche le lentezze burocratiche. Ma con una classe dirigente corrotta – ha sottolineato l’ex magistrato – la mancanza di regole diventa occasione per fare affari e per far lavorare parenti, amici e quanti altri”.

De Magistris ha altresi’ puntualizzato che ”in questa tragedia si registrano i soliti avvoltoi, per non parlare della criminalita’ organizzata che in Abruzzo esiste eccome”. ”Tante inchieste giudiziarie recenti e non recenti – ha quindi concluso – hanno dimostrato che, in alcuni settori, anche in quello dell’edilizia, la criminalita’ opera”

GUAI A CRIMINALIZZARE IL DISSENSO
Rispondendo alle domande sull’utilita’ della sommossa del ”Popolo delle carriole”,  ha replicato che ”tutto cio’ che viene dal basso e non e’ strumentale e’ utile alla causa”. ”Spero che non ci sia una criminalizzazione del dissenso – ha ammonito l’esponente dell’Italia dei Valori – cioe’ che queste manifestazioni specifiche di un popolo non vengano represse con arnesi giudiziari che appartengono a periodi storici che qualcuno pensa superati ma che invece ritornano: in questo paese siamo ormai al neofascismo”.

Quanto alle proteste di un drappello di aquilani durante il Consiglio comunale nella notte del 5 aprile, De Magistris ha sottolineato ancora che ”le critiche appartengono al popolo aquilano, appartengono a chi ha un dolore dentro, a chi avverte in quel momento una particolare sensibilita”’. L’ex magistrato non ha azzardato giudizi positivi o negativi sulla vicenda ma ha ricordato che tredici anni fa visse lo stesso dramma del terremoto in Irpinia: ”Credo sia importante contrastare la voce della propaganda del regime in cui si dice che tutto e’ a posto”