Sono 4.950 le opere d’arte recuperate e messe in sicurezza in chiese e palazzi gravemente danneggiati dal terremoto che un anno fa devasto’ L’Aquila; salvati anche 247.532 volumi, alcuni dei quali antichi e pregiati, provenienti dagli archivi storici e dalle biblioteche dell’Aquila, principalmente dalla biblioteca arcivescovile e da quella del Convento di Santa Chiara.
Risultato possibile grazie all’impegno delle Istituzioni, dei Vigili del fuoco, delle Soprintendenze e dei 350 volontari di Legambiente, specializzati nella salvaguardia dei beni culturali compromessi da calamita’.
I dati sono stati illustrati nel corso della presentazione di un dossier su ”L’arte salvata”, a cura di Legambiente e Protezione civile, stamane presso l’Accademia di Belle arti, all’Aquila. Presenti all’incontro, amministratori locali e rappresentanti di Legambiente e Protezione civile.
L’obiettivo della campagna ”L’arte salvata” e’ quella di fare il punto sulla situazione ad un anno dal sisma, per informare i cittadini e sensibilizzare le amministrazioni locali sulla necessita’ di una tutela attenta e costante dei beni culturali presenti sul territorio. Nel corso dell’incontro e’ stato sottolineato anche che, secondo i dati del Comando Carabinieri tutela patrimonio culturale, i furti di opere d’arte nella regione, nonostante le gravi condizioni dovute al sisma, sono diminuiti rispetto all’anno precedente: 14 rispetto ai 21 del 2008, per un totale di 59 oggetti trafugati di cui 30 provenienti da chiese e 29 da edifici privati. Le opere salvate risalgono ad un arco di tempo che va dall’eta’ medievale a quella contemporanea: una Madonna con bambino del XII secolo, un dipinto di Raffaello ed un Cristo dipinto da Mattia Preti del XVII secolo. Interventi sono stati operati da Legambiente alla basilica di Collemaggio, al Castello cinquecentesco, al Duomo di San Massimo, alla basilica di San Bernardino, al palazzo dell’Arcivescovado, alla chiesa delle Anime Sante.