Un Servizio integrato unico in grado di assicurare l’intera filiera, dalla rimozione al trattamento dei rifiuti, gestito da un solo soggetto attuatore. Ad undici mesi dal terremoto e’ chiaro che la complessita’ del problema macerie non puo’ essere ”di tanti e di nessuno”. Ecco allora che la Provincia dell’Aquila si candida, qualora la Regione Abruzzo non fosse in grado, ad occuparsi della spinosa questione. Stamane, in conferenza stampa, la presidente, Stefania Pezzopane, ha lanciato con forza la proposta: a sostenere i Comuni, a sostituirsi ai sindaci in scelte difficili, deve essere un unico organismo istituzionale, preferibilmente espressione del territorio.
”Noi finora abbiamo svolto un ruolo residuale – ha detto la Pezzopane – Ma siamo pronti a prendere in mano la situazione. Questo rimpallo di competenze e’ sinceramente fastidioso. Se la Regione Abruzzo per qualsiasi motivo non intende assumersi questa responsabilita’, sara’ la Provincia a farlo”.
Per questo domani pomeriggio, nell’incontro che il Commissario delegato, Gianni Chiodi, e i rappresentanti delle istituzioni aquilane avranno col ministro dell’Ambiente, Stefania Prestigiacomo, la Pezzopane presentera’ un’ipotesi di ordinanza (gia’ sottoposta ai necessari controlli giuridici) che, se accolta, potrebbe essere firmata subito e diventare operativa di li’ a poco. La bozza si compone di 17 articoli e stabilisce, appunto, che usufruendo delle necessarie deroghe procedurali, sia la Regione Abruzzo o la Provincia dell’Aquila, a gestire l’intero ciclo di smaltimento delle macerie derivanti da demolizioni e crolli in seguito al sisma. Il Piano d’azione predisposto dai tecnici della Provincia punta in primis a far restare i rifiuti in loco ”perche’ – ha puntualizzato la Pezzopane – potenziale fonte di reddito”.
”Ben venga l’Esercito – ha aggiunto – come promesso dal ministro La Russa, purche’ dentro una regia condivisa. Quella incredibile mole di macerie, 4 milioni e mezzo di tonnellate ma potrebbero essere molti di piu’, deve dare lavoro a societa’, cooperative, imprese aquilane che dovranno occuparsi del trasporto, dello stoccaggio, della selezione, ma anche del riciclo dei materiali riutilizzabili, quantificabili nel 90 per cento del totale. Un giro economico – ha auspicato la Pezzopane – che deve restare appannaggio degli operatori locali, evitando che mafie e camorre possano metterci mano”.