Carissimo Sottosegretario,
il suo turbamento e’ consolante, vista la corsa di molti a leggere l’accaduto come ennesima occasione di scontro.
Mi dispiace che anche lei sia stato ingannato dalla lista ufficiale delle ditte operanti a L’Aquila, che le sara’ stata certamente fornita da persone competenti e di sua fiducia.
Questo però spiega la mia insistenza nel cercare dalle autorita’ la “lista della verita’” non quella per l’ufficialita’ pubblicata su siti e giornali.
Mi preoccupa molto la vicinanza di uomini delle istituzioni a comitati d’affari e l’ombra delle mafie sul nostro territorio, rinomato per il suo sano tessuto sociale ed economico. Sento forte l’obbligo morale, come rappresentante del territorio di tenere alta la guardia.
Per questo mi rivolgo a lei, abruzzese come me e persona misurata, affinché si volti questa orribile pagina e si comincino a dare segnali forti di un rinnovamento etico, di un operare realmente democratico e trasparente.
Oggi lei ha avuto la premura di rispondere alla mia lettera; altri rappresentanti istituzionali non ne colgono la necessita’. L’apprezzamento del gesto non e’ solo mio ma certamente dei cittadini della provincia. Troppe domande però, troppo spesso restano senza risposta, mentre freme la nostra gente per la voglia di ricostruire la citta’ che sente propria. Abbiamo bisogno per questo che si espliciti una linea chiara che ci consenta di pianificare a breve, medio e lungo termine senza dubbi. Abbiamo bisogno di cambiare registro anche sui metodi, che siano più includenti, stimolanti, che ricostruiscano la fiducia.
Mi appello all’affetto che lei nutre per questa terra e al senso di dignita’ che oggi la scuote.
Con stima e cordialita’.
Questa la lettera di risposta della Presidente Stefania Pezzopane al Sottosegretario Gianni letta All’indomani della missiva la Pezzopane commenta:
” Le responsabilita’ penali le accertera’ la magistratura, ma le istituzioni e la politica hanno il dovere di filtrare il più possibile i rischi di inquinamento morale ed economico. Aldila’ di facili incidenti o equivoci e’ doveroso non solo essere onesti ma apparire onesti, cioe’ non ispirare neppure il sospetto.
Temo che questa ignobile vicenda si archivi col solito banale gioco delle parti che liquida tutto fra innocentisti e colpevolisti a seconda della convenienza di parte.
Mentre aldila’ delle responsabilita’ penali, che accertera’ la magistratura, preoccupa la vicinanza di uomini delle istituzioni a faccendieri e affaristi spregiudicati. Una vera e propria rete onnipresente e ramificata che si avvicina pericolosamente ai nostri cantieri.
Epigoni della maggioranza cominciano poi a diffondere in tv tesi preoccupanti sulla ricostruzione dell’Aquila: tempi biblici o addirittura la necessita’ di raderla definitivamente al suolo. Le incertezze sui finanziamenti gettano altro scoramento, mentre continuano a volteggiare corvi ed avvoltoi”.