Articoli da Il Fatto Quotidiano
Gli architetti contro la nuova “Protezione civile spa”: crea distorsioni nel mercato e riduce la concorrenza (di Rosaria Talarico)
“Chi protegge il mercato dalla protezione civile?” Gli architetti romani hanno girato questa domanda ad Antonio Catricala’, presidente dell’autorita’ Antitrust. Amedeo Schiattarella, presidente dell’Ordine degli architetti di Roma ha scritto infatti una lettera al garante per segnalare “un nuovo provvedimento legislativo profondamente lesivo della concorrenza nell’ambito del mercato della progettazione architettonica in Italia”.
Il riferimento e’ al decreto legge che dovrebbe permettere la trasformazione della Protezione civile in una societa’ per azioni. Allargando di fatto il suo campo d’azione e soprattutto diminuendo i livelli di trasparenza negli appalti in nome della rapidita’ invocata nelle situazioni di emergenza.
Almeno questo e’ il rischio paventato da più parti. Di certo Guido Bertolaso, capo della protezione civile ormai agli sgoccioli della pensione e forse in procinto di diventare ministro, non assistera’ agli effetti di questo terremoto giuridico.Leggi speciali. “In Italia assistiamo continuamente alla creazione di leggi speciali: tutto e’ emergenza e caso eccezionale” spiega Schiattarella al Fatto Quotidiano “ciò determina un’alterazione del libero mercato e della concorrenza. E’ come se noi avessimo paura di affrontare la via ordinaria in favore delle scorciatoie. Cos’e’ l’emergenza? La costruzione delle opere per l’Expo di Milano o per gli stadi del nuoto a Roma? O magari le Olimpiadi? Ogni volta si devono inventare meccanismi particolari, invece di seguire le norme gia’ esistenti”.
Nella lettera si da’ conto della battaglia che l’Ordine degli architetti da anni conduce contro tutte quelle “societa’ in house” che per conto delle pubbliche amministrazioni “svolgono vere e proprie funzioni da societa’ di ingegneria di proprieta’ pubblica, sottraendo ulteriori spazi di libera concorrenza sul mercato della progettazione delle opere pubbliche e contribuendo, in molti casi, ad abbassare il livello complessivo di qualita’ del progetto”.
Gli appalti. Il decreto prevede la costituzione di Protezione Civile spa, una societa’ pubblica di proprieta’ della presidenza del Consiglio che avra’ tra le sue competenze “la progettazione, la scelta del contraente, la direzione lavori, la vigilanza degli interventi strutturali ed infrastrutturali, nonché l’acquisizione di forniture o servizi rientranti negli ambiti di competenza del Dipartimento della protezione civile”. Non sara’ un po’ troppo? E’ la domanda che si pongono in molti. “Nulla di personale con Bertolaso che conosco e stimo” affermava qualche giorno fa in un’intervista al Sole 24 Ore Paolo Buzzetti, presidente dell’Ance, l’associazione dei costruttori “ma la Spa della protezione civile e’ un altro segnale della volonta’ di procedere negli appalti pubblici con procedure straordinarie ed emergenziali in deroga alle regole ordinarie. Una cosa del genere non può passare con un decreto legge senza che si svolga un ampio dibattito”. E Buzzetti si spinge anche più in la’ affermando che “il decreto legge presenta profili di incostituzionalita’. Lo dicono anche autorevoli esponenti della maggioranza. Torniamo ai tempi dello Stato costruttore. Incredibile”.
Gli architetti hanno scritto anche a lui, in quanto rappresentante dell’Ance. “Quando ho letto le sue dichiarazioni in quell’intervista ho ritrovato le mie stesse preoccupazioni” prosegue Schiattarella “e giusto una decina di giorni fa il problema della protezione civile era stato sollevato durante l’assemblea nazionale dei presidenti dell’Ordine degli architetti. Il punto e’ che la ricostruzione post terremoto non ha a che vedere con l’emergenza. Riportare in vita il centro storico de L’Aquila e’ un’operazione culturale, che coinvolge il rapporto tra antico e moderno. E’ giusto affidarla a due pensatori o non e’ piuttosto un argomento di dibattito sociale, d discussione collettiva? Inoltre non capisco chi fara’ da controllore degli interessi generali se un unico soggetto e’ finanziatore, progettista ed esecutore”.
L’emergenza. In Italia, si sa, il concetto di emergenza, che dovrebbe motivare il ricorso alla Protezione Civile spa, e’ quanto mai esteso. Su questo e’ d’accordo Stefano Riela, professore dell’Universita’ Bocconi, direttore scientifico della Fondazione ResPublica ed esperto di tematiche antitrust: “Secondo le regole dell’Unione europea si possono sospendere le regole del mercato interno in caso di problemi per la sicurezza dei cittadini, si può derogare solo in casi eccezionali. Però va detto che il trattato di Lisbona entrato in vigore mesi fa ha declassato la concorrenza da obiettivo a strumento”.
Il punto e’ che il concetto di emergenza non e’ definito da nessuna parte e bisogna valutare caso per caso. “Sono decisioni politiche, e’ difficile decidere oggettivamente cosa e’ emergenza e cosa non lo e’. Però ricordiamoci che in Francia il presidente Nicolas Sarkozy utilizza ampiamente questa disapplicazione delle regole di concorrenza in settori considerati strategici come trasporti, difesa e telecomunicazioni. Per minimizzare il rischio di opacita’ la protezione civile dovrebbe giustificare ogni qualvolta una decisione viene presa senza effettuare una gara pubblica, ad esempio”. Ora non resta che aspettare per conoscere l’opinione del Garante. “Se Catricala’ ravvisera’ degli estremi per convocarci” conclude Schiattarella “andremo a raccontare le nostre ragioni”.
COMPITI E RESPONSABILITA’ DELLA PROTEZIONE CIVILE
La Protezione civile e’ l’organo nazionale che in Italia si occupa della previsione, prevenzione e gestione degli eventi straordinari. L’attuale capo e’ Guido Bertolaso.
Il dipartimento della Protezione civile e’ alle dirette dipendenze della presidenza del Consiglio (dal 1992). Un ministero, infatti, non sarebbe sufficientemente competente in tutte le materie rilevanti. Del Dipartimento – come disciplina la 225 del 1992 sul Sistema Nazionale della Protezione civile – fanno parte tutte le strutture e le attivita’ messe in campo dallo Stato per tutelare l’integrita’ della vita, i beni, gli insediamenti e l’ambiente dai danni o dal pericolo di danni derivanti da calamita’ naturali, da catastrofi e da altri eventi calamitosi.
La Protezione civile non si occupa soltanto di gestire l’emergenza, ma anche di prevedere e di prevenire i rischi sul territorio, dall’uomo, può avere sulla comunita’. Il Dipartimento si serve di tutte le forze gia’ esistenti, anche se un grande contributo arriva dall’ingente numero di volontari. La protezione civile si sta trasformando in una societa’ per azioni interamente in mano pubblica, controllata dalla presidenza del Consiglio.
ULTIMI FATTI E MISFATTI DI MISTER PROTEZIONE CIVILE
10 settembre 2009
Gli aiuti all’azienda di Tarantini
Il nome di Guido Bertolaso emerge nei verbali dell’interrogatorio di Gianpaolo Tarantini, l’imprenditore di Bari, sul filone degli appalti. Tarantini ha raccontato di aver conosciuto Bertolaso una sera a palazzo Grazioli, circostanza mai smentita dal capo della protezione civile. Nei verbali, Tarantini aggiunge anche che fu proprio Bertolaso a inviarlo in Finmeccanica, dal dottor Lunanuova. Ma Bertolaso smentisce seccamente: “Non ho mai inviato nessuno in Finmeccanica e non conosco nessun dottor Lunanuova”. Bertolaso spiega poi i suoi rapporti con Tarantini specificando di non aver mai portato a termine affari con lui, soprattutto non in nome della protezione civile: “Come sotto il governo Prodi, anche sotto il governo Berlusconi questo signore alla Protezione civile non ha venduto neanche una matita o un cerotto”.
28 novembre 2009
Le proteste dell’Istituto di vulcanologia
Appena diventa pubblica, la bozza del decreto per privatizzare giuridicamente la Protezione civile scatena polemiche: l’articolo 12 del testo prevede che il dipartimento di Bertolaso si occupi del monitoraggio dei terremoti, funzione fino a oggi di competenza dell’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia. Gli scienziati del settore protestano e preannunciano manifestazioni: “Non abbiamo mai agito con gesti eclatanti, ma la situazione oggi e’ diversa, perché questa decisione rappresenta una minaccia alla sicurezza del Paese”, dichiara Antonio Piersanti, direttore dell’istituto di sismologia e tettonofisica. Secondo Piersanti, “in tutto il mondo chi si occupa della ricerca sismica, si occupa anche del monitoraggio. Le due azioni non possono, non devono essere separate”.
13 gennaio 2010
Stato di emergenza permanente
Dal 13 gennaio l’Italia e’ in stato d’emergenza per il terremoto di Haiti. Il presidente Silvio Berlusconi ha infatti dato nuovi poteri e fondi alla Protezione civile, guidata dal ministro in pectore Guido Bertolaso, perche’ gestisse gli aiuti coordinati dall’Italia dopo il sisma, in deroga alle normative vigenti. Il provvedimento e’ stato adottato con un decreto governativo “senza scadenza”, il che implica che lo stato d’emergenza italiano sia di fatto permanente. L’ordinanza, presa nonostante nel nostro Paese non si sia verificato alcun episodio che possa averla determinata, scavalca le procedure e riduce i controlli per decidere quali imprese spendono quanto. Non e’ la prima volta che il governo usa un decreto urgente in materia di protezione civile per scopi non ortodossi. Lo ha fatto, per esempio, il 30 dicembre 2009 per nominare il manager Mario Resca commissario della Pinacoteca di Brera.
24 gennaio 2010
La gaffe di diplomatica ad Haiti
Bertolaso, commentando il coordinamento degli aiuti dopo il terremoto ad Haiti, dichiara: “La situazione e’ patetica, tutto si sarebbe potuto gestire molto meglio”. E, riguardo all’impegno americano, aggiunge: “Troppo spesso si pensa a mettere un grande manifesto con lo stemma della propria organizzazione, a fare bella figura davanti alle telecamere, piuttosto che mettersi a lavorare per portare soccorso a chi ha bisogno”. Replica il segretario di Stato Usa Hillary Clinton, secondo cui il capo della protezione civile italiana “fa polemiche da dopo partita”. La Clinton aggiungera’ anche di sentirsi “profondamente ferita dalle critiche”. Subito arriva la presa di distanza del ministro degli esteri Franco Frattini: “Il nostro governo non critica gli sforzi altrui” ha dichiarato. E su Bertolaso: “E’ l’inviato italiano, non e’ il coordinatore del mondo”.
2 febbraio 2010
Il flop della Maddalena
La protezione civile e’ dovuta correre ai ripari dopo che e’ stato reso pubblico grazie a una video inchiesta il grande flop del G8 della Maddalena: costo 327 milioni, posti di lavoro zero. Le strutture costruite per il vertice (poi trasferito all’Aquila) versavano in stato di abbandono e degrado. Proprio la Protezione civile era stata incaricata dal governo di allestire la Maddalena per il G8 attraverso una apposita struttura di missione. Tecnici e operai sono dovuti intervenire nell’ex Arsenale, un’area di 155mila metri quadri, dove doveva svolgersi il G8 e dove avrebbe dovuto alloggiare la delegazione americana. Le strutture dell’ex Arsenale sono state risistemate e poi mostrate ai giornalisti, con una visita guidata, proprio da Guido Bertolaso, dal presidente della Regione Sardegna Ugo Cappellacci e dall’architetto progettista Stefano Boeri.
3 febbraio 2010
Tarantini salvato da un amico
La Technospital di Tarantini viene salvata da un uomo molto vicino alla Protezione civile per 300 mila euro, nono stante l’azienda abbia debiti per circa 6 milioni di euro. L’acquirente si chiama Gian Luca Calvi, amministratore della societa’ Myrmex spa, che si oc cupa dello stesso ramo, commercializzazione delle protesi. Myrmex acquista la Tecnohospital, senza acquisirne i debiti, i crediti e le giacenze. Non si accolla quindi i sei milioni di debito. Tra i quali, peraltro, i debiti della stessa Tecnohospital con la Myrmex. Gian Luca Calvi e’ fratello di Gian Michele Calvi, presidente della Eucentre, organismo – senza scopo di lucro, si legge nella home page – fondata proprio dalla Protezione Civile. E soprattutto referente, per la protezione civile, del progetto C.A.S.E., a l’Aquila, per la ricostruzione post terremoto. Gian Michele Calvi e’ definito da molti, ormai, una sorta di braccio destro di Bertolaso.