“Le persone che ci incontrano, ci ringraziano per il lavoro svolto ed i risultati ottenuti finora. C’é una base di consenso considerevole su quello che stiamo facendo. Un fatto che ci gratifica e che ci motiva ancora di piu”. Lo ha detto il procuratore della Repubblica dell’Aquila, Alfredo Rossini, facendo il punto sulla maxi inchiesta sul terremoto. Rossini anche nel 2010 confida molto sulla collaborazione della gente colpita dalla tragedia, apporto che ha sempre considerato prezioso fin dalle ore successive al tragico terremoto del 6 aprile scorso, quando ha preso il via l’inchiesta. “Abbiamo un impegno con la popolazione colpita dal sisma e da lutti, quindi non solo con la nostra coscienza e la nostra professione – ha continuato Rossini -. Non siamo improvvisatori ed anche se siamo quattro gatti stiamo lavorando tantissimo e a fari spenti per dare risposte alla gente che e’ molto attenta elle nostre azioni”. Il procuratore ha mantenuto il riserbo sulle prossime decisioni.
“Il 2010 si e’ aperto allo stesso modo con il quale si e’ chiuso il 2009. Stiamo continuando a lavorare con ritmi molto veloci sul lato delle indagini preliminari sui numerosi crolli per arrivare a scoprire la verita’ e fare i processi. Processi che faremo tutti”. Lo ha detto il procuratore capo dell’ Aquila, Alfredo Rossini, facendo il punto sulla maxi inchiesta sul terremoto con riferimento all’attivita’ pianificata per il 2010. “Come abbiamo gia’ fatto con gli avvisi di garanzia riferiti ad i primi tre filoni di inchiesta, arriveremo in tempi ragionevoli all’epilogo delle decine e decine di crolli sui quali stiamo indagando – ha continuato Rossini -. Ci si deve dare atto del fatto che, senza fare proclami, abbiamo attuato un programma serio sul quale stiamo rispettando le scadenze”.
Il primo filone del 2010 sul quale nei prossimi giorni la procura emettera’ gli avvisi di garanzia, riguarda il crollo di un palazzo in via Gabriele D’Annunzio all’Aquila, dove si sono registrate numerose vittime.
Sono tre i casi vicini al processo: i crolli della Casa dello studente, dove sono morti giovani, del convitto nazionale (3 morti) e la sede della facolta’ di ingegneria dell’Universita’ dell’Aquila a Roio (nessun morto). Complessivamente sono 26 gli indagati: 15 per la Casa dello Studente, 2 per il convitto nazionale e 9 per la sede della facolta’ di ingegneria. I reati contestati sono omicidio colposo, disastro colposo e lesioni per i primi due casi, e disastro colposo per il terzo. La procura ha inviato l’avviso di conclusione delle indagini agli indagati per la casa dello studente e del convitto nazionale, confermando a tutti gli indagati le accuse. Ora le difese potranno presentare controdeduzioni e memorie entro 20 giorni dalla notifica e poi la procura potra’ presentare le richiesta di rinvio a giudizio al Gup e quelle di archiviazione al Gip.