Dopo la nostra lunga intervista a Christian Del Pinto di qualche mese fa, riportiamo queste nuove dichiarazioni del sismologo, intervistato da Fabio Iuliano.
“Qui c’è gente che dice che la prevenzione non serve, tanto il prossimo terremoto all’Aquila ci sarà fra 300 anni. Così l’Abruzzo è rimasto in zona sismica 2”. A parlare è Christian del Pinto, geofisico, sismologo e vulcanologo mai stanco di ribadire la necessità di fare prevenzione in un’epoca in cui, invece, per molti ricostruire rappresenta un affare ben più ghiotto. “Viviamo in un Paese esposto a rischio sismico e la popolazione deve esserne consapevole”, sottolinea. Del Pinto è stato tra i pochi uditori della Commissione Grandi Rischi, convocata all’Aquila una settimana prima del terremoto del 6 aprile 2009. A suo dire, la funzione della commissione Grandi Rischi “è stata distratta”. Gran parte della discussione “è stata incentrata a fermare determinati personaggi che prendevano contatti con gli enti locali per dire: ci sarà il terremoto qui o lì”. |
“Non c’è stata da parte degli scienziati”, aggiunge del Pinto, “un’attenzione nel valutare seriamente ogni possibile evoluzione del fenomeno che si stava verificando in quel momento. E’ stata fatta una riunione abbastanza frettolosa che mi ha lasciato parecchi dubbi anche su alcuni dei contenuti scientifici proposti, quali per esempio la bassissima possibilità (quasi prossima allo zero dissero) che uno sciame sismico registrasse un’impennata di magnitudo rispetto ai terremoti che componevano lo sciame fino a quel momento. Ma un’impennata di magnitudo già c’era stata il giorno prima, con quel 4.1 Ml. E’ stata”, conclude, “un’affermazione azzardata”.
Fabio Iuliano
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