In fondo all’articolo la risposta della Croce Rossa al servizio di Report sull’Abruzzo.
Una Croce Rossa in rosso, non e’ un gioco di parole, ma lo stato del bilancio di un ente pubblico che e’ sotto di cinquanta milioni. Un ente pubblico che da sempre viene soccorso dai contribuenti che riversano nelle sue casse tanti soldi, fino a 160 milioni di euro annui senza mai sapere come questi soldi vengono spesi. La pubblicazione dell’ultimo bilancio visionato dalla corte dei conti risale infatti al 2004.
Sono 150.000 i volontari che dedicano gran parte del proprio tempo libero alla raccolta di fondi per la croce rossa e 5.000 i dipendenti che lavorano tra sprechi e clientele.
E’ una delle contraddizioni della Croce Rossa italiana, il cui Commissario viene nominato dal Governo, in violazione dei principi di indipendenza e neutralita’ che regolano gli enti omologhi negli altri paesi occidentali.
L’inchiesta di Report, firmata da Sabrina Giannini, svela con testimonianze e documenti inediti come viene gestito l’immenso patrimonio immobiliare in possesso della Croce Rossa e denuncia anche i numerosi casi di assenteismo.
Sull’Abruzzo, in particolare, l’inchiesta riguarda la destinazione finale dei pacchi dono della Giostyle, finiti ai volontari della croce rossa.
La risposta della Croce Rossa al servizio di Report.
Pacchi abruzzesi: i pacchi dono ‘Giostyle’ di cui si e’ parlato durante la trasmissione sono stati inviati dal commissario regionale CRI Maria Teresa Letta ai donatori del centro sangue dell’Aquila. Tali donatori sono essi stessi terremotati. Volontari, quindi, colpiti dal terremoto che hanno continuato con il loro impegno come si legge perfettamente nel biglietto scritto dal commissario regionale. Quindi, la destinazione originaria dei pacchi e’ stata rispettata.