Sono stati 346 i partecipanti al concorso fotografico Destinazione Abruzzo organizzato da Paesaggi d’Abruzzo in collaborazione con RATI e Sangritana.
Tra le 2025 fotografie ricevute la giuria (composta da Alessandro Di Nisio, Agnese Senerchia, Bruno Colalongo, Luciano Finocchio, Massimo Losacco, Sandro Imbastaro, Stefano Lista) ha premiato venerdi sera a Lanciano, in occasione della Notte dei Ricercatori Abruzzo, 16 autori: 4 per ognuna delle categoria (paesaggio marino, paesaggio rurale, paesaggio montano, fauna). CATEGORIA PAESAGGIO MARINOPrimo classificato – Davide Senesi – Trabocco del Turchino |
E’ da questo detto, antico come il mondo, che parte uno spunto di riflessione strettamente legato all’immagine in questione.
Il mare delle nostre coste è un elemento vivo, pieno di risorse, è un volano per l’economia e come tale va rispettato.
Ce lo ricorda con questa immagine forte, dove è chiara la supremazia della natura nei confronti dell’uomo. In ambito fotografico i simboli della nostra costa, come i trabocchi, sono molto inflazionati poiché meta costante di tutti i fotografi che, molto spesso, non riescono a proporre nulla di diverso della semplice foto da cartolina.
In questo caso abbiamo invece una foto che rappresenta si il trabocco, uno dei simboli cardine della nostra terra, ma non lo racchiude in una classica cornice, lo usa invece come mezzo per aprire discussioni sicuramente più profonde.
Una fotografia tecnicamente riuscita, che denota un sapiente utilizzo dei tempi lunghi, dove coesistono diversi soggetti, presenti e celati, che acquisiscono forma in chi riesce a prendere spunto lasciandosi trasportare a più profonde riflessioni.
Secondo classificato – Dessardo Federico – Punta Aderci, Vasto
Lo spettacolo dell’inizio ed anche del la fine giornata regala sempre momenti speciali momenti molto amati dai fotografi , che dai particolari colori e dal la speciale luce di passaggio dal la notte al giorno e dal giorno al la notte cercano ogni volta di trasmettere nell’immagine l’emozione del vivere la scena. In questo scatto la composizione appare a prima vista sbi lanciata tutta a favore del la costa e con il sole ridotto ad un punto ed in secondo piano. In realtà, a ben guardare l’autore, con buonatecnica, ci rimanda un’immagine completa, diversa dal classico, da leggere e ri leggere sino ad innamorarsi del posto stesso.
Terzo classificato – Marco Zavatta – Punta Aderci, Vasto
Nella foto non sono il segno e il gesto a dominare, ma il colore con le sue evocazioni e risonanze.
E’ una “illuminazione”: pennellate di luce colorata si stendono su ampie superfici sottolineando le fasce orizzontali che evocano un’atmosfera di calma e di tranquillità.
La prevalenza dei colori freddi, dai blu ai verdi, generano freschezza e hanno l’effetto di trasportarci verso l’infinito.
Menzione speciale – Paolo Anchini – Puntatorre, Rocca San Giovanni
Una delle icone della costa Abruzzese, il trabocco “la macchina da pesca” ancorata su palafitte in legno ed unita alla terraferma da un esile ponticello più o meno lungo.
Una classica cartolina del nostro Abruzzo, ripresa con una bella, dolce luce e cosi ben proposta, senza enfasi di colori e contrastii, si gode appieno della trasparenza del nostro mare.
La composizione verticale, con un preciso taglio fotografico, da spazio e luce a tutti gli elementi dell’immagine.
CATEGORIA PAESAGGIO RURALE
Primo classificato: Francesco d’Alonzo – Elice, Pescara
La bandiera è un simbolo importante anche di vita. Oltre ai colori nella bandiera sono sempre presenti, segni e simboli che riconducono alla concreta realtà che ci vuole significare-rappresentare. “Questa è la fotografia di un paesaggio rurale” una bandiera: reale, naturale e molto significativa, ben predisposto: colori, luce, grafica, geometrie, pulizia. Un insieme di elementi essenziali, ordinati che hanno anche un verso. Anche a prima vista si distingue un particolare e si impone con le sue radici invisibili perché sotterranee e il robusto tronco che alimenta e sostiene i tanti rami dal ricco fogliamo verde-vita. Dai pochi elementi rappresentati in questa opera fotografica gli uomini possono ottenere quasi tutto quanto è necessario per vivere. Il fotografo ci ha reso un’opera di effetto anche ottico.
Secondo classificato: Mirco Panaccio – Guardiagrele
Un Abruzzo che si risveglia in un gioco di dissolvenze, tra suggestive luci e ombre. Sipari sovrapposti che, aprendosi in successione, svelano la scena accompagnando l’osservatore in un mondo reale e immaginario allo stesso tempo. I profili delle nostre colline abruzzesi prendono forma tra la nebbia, lentamente, come in un risveglio da un lungo sonno dove rimane ancora in bocca il sapore dei sogni.
Terzo classificato: Pierino Di Nicola – Manoppello
La fotografia è spesso rivelazione, togliere un velo e farci osservare la realtà in maniera tale che, come diceva edward weston, “un albero è più di un semplice albero”. Il fotografo componendo per sottrazione ha prodotto una delicata texture di paesaggio collinare che, grazie alla luce ottimamente diffusa dal cielo coperto, ci fa apparire la collina “più di una semplice collina”. La precisione della trama e dell’ordito di superfici plasmate dal lavoro dell’uomo si contrappone alla disposizione disordinata degli alberi, conferendo all’immagine un carattere documentario.
Menzione speciale: Peter Austin – Atri
In una sola, semplice immagine tanta storia del mondo rurale abruzzese: il grande casolare ormai abbandonato, le pecore al libero pascolo come da secoli, la verde collina ben coltivata, il bel cielo pulito ed azzurro. Con una composizione classica e ben fatta.
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