Leggi anche: IL GRAN SASSO E IL CINEMA, DA TRINITÀ A HOLLYWOOD Vaste praterie abitate soltanto da qualche pastore con il suo gregge. Laghi che spuntano all’improvviso tra le montagne imbiancate. Ruscelli d’acqua che scorrono in superficie, tra il verde e le pietre levigate. Cime rocciose sulle quali, tra gole e solchi profondi, la luce del sole si riflette in mille modi diversi. Siamo in Abruzzo, all’interno del Parco nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga, ma sembra di stare in Tibet o, in alcuni casi, tra i canyon del nord America o persino tra le praterie irlandesi. Le immagini sono del fotografo Maurizio Anselmi, che ha trascorso gli ultimi dieci anni della sua vita professionale a immortalare gli angoli più nascosti e incontaminati di una delle regioni più verdi d’Europa (testi di Nicola Catenaro – foto di Maurizio Anselmi. Nell’immagine Campo Imperatore, nel Parco Nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga) – fonte Corriere.it |
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