BOSCHI VERTICALI E URBAN FOREST: ECCO LE CITTA’ VERDI DEL FUTURO

Un bosco a più piani o, per meglio dire, verticale. Verrà realizzato a Milano il progetto che sembra strappato dalle pagine di un romanzo fantasy. Porta la firma di Stefano Boeri, architetto, direttore di Abitare e professore di Progettazione urbanistica al Politecnico di Milano, dove Boeri ha in piano la costruzione per il 2015 di due torri di 110 e 76 metri fatte, oltre che di materiali edili, di alberi. Esattamente 10mila metri quadri di foresta cresceranno e avvolgeranno gli edifici per un totale di 500 arbusti nel primo e 350 nel secondo di altezza entro i 9 metri.

Lungi dall’essere un mero abbellimento, il bosco, tenuto in vita da un particolare sistema di irrigazione alimentato da acqua di recupero, formerà un microclima attorno agli appartamenti, diminuirà l’inquinamento acustico e aiuterà il quartiere a respirare meglio assorbendo la CO2 e rilasciando ossigeno. Si tratta di un progetto di indubbio fascino che ha guadagnato l’attenzione dei media internazionali, come il Financial Times che ha definito Bosco Verticale “le nuove torri più eccitanti del mondo”. L’aggiunta di pannelli solari e di un impianto eolico, ne aumenterà l’ecocompatibilità.

La riforestazione in altezza permette un risparmio del suolo pianeggiante. Per quanto riguarda Bosco Verticale è stato calcolato che se il progetto fosse stato realizzato in piano, oltre ai 10mila mq di superficie boschiva, ne sarebbero stati necessari altri 50mila mq di terreno.

Intanto un’analoga impresa architettonica potrebbe sorgere a Chongqing, la più grande città della Cina, più di 32 milioni di abitanti. Si chiama Urban Forest e porta la firma di MAD Architets. Il progetto vuole essere un segno di “devozione alla natura, un organismo vivente che porta un soffio di vita nuova nell’acciaio della città”. Il concept è stato presentato a ottobre alla settimana dell’architettura di Praga.

Colpisce, oltre all’integrazione con la natura, l’irregolarità dell’edificio Urban Forest. In ogni piano il perimetro del pavimento non coincide con quello del soffitto così da suggerire un’idea di casualità e che l’intero grattacielo sia eretto su strati non combacianti l’uno con l’altro. I pavimenti sono completati con piscine, piante, giardini, eccetera. Un elemento importante è costituito dalla luce che penetra l’edificio grazie alla trasparenza dei materiali, accentuando l’idea di fuggevolezza suggerita dalla forma. MAD Architets non è nuovo all’ideazione e costruzione di edifici dalla forma tutta curve che rompe col tradizionale design geometrico delle città. Basti pensare alle torri del progetto Absolute World, a Mississauga, in Canada, conosciute anche come Marilyn Monroe Towers, proprio in virtù della loro linea sinuosa.

Tornando a Urban Forest, il grattacielo ospiterà negozi, uffici e alberghi, occuperà un’area di 7.700 metri quadrati mentre l’edificio, nel suo complesso, ne totalizzerà 216mila per un’altezza di 385 metri.

(da wired.it)