CORONAVIRUS: PRIMO CASO CONFERMATO A L’AQUILA, LE SCUOLE RESTANO APERTE

Coronavirus, primo caso accertato all’Aquila; il sindaco Biondi: “Sentite immediatamente Asl e Regione, persone a contatto con paziente in isolamento fin dal primo momento”

Sin dal primo momento in cui si è avuto il sospetto, le persone venute in contatto con la donna e risultata positiva al test per il coronavirus, sono state messe in sorveglianza attiva e isolamento domiciliare”. A darne notizia è il sindaco dell’Aquila, Pierluigi Biondi, che, appena venuto a conoscenza del primo caso all’Aquila, ha preso contatto con il direttore generale dell’Asl, Roberto Testa, con il Servizio di Igiene, Epidemiologia, e Sanità pubblica del Dipartimento di prevenzione, con il presidente della Regione, Marco Marsilio, e con il Dipartimento regionale di Protezione Civile.

La paziente risultata positiva, proveniente dalla Lombardia, è ricoverata presso il reparto di malattie infettive dell’Ospedale dell’Aquila. Testa, infine, ha comunicato al sindaco che le condizioni della paziente non destano preoccupazioni.

E sulla propria pagina Facebook il sindaco Biondi risponde così alle perplessità di tanti:

Ne scrivo oggi che sono chiuse “naturalmente”, così da provare a dare una risposta esaustiva a tutti coloro che chiedono provvedimenti di sospensione delle attività didattiche.

Premetto che capisco (e in parte condivido) dubbi, perplessità e paure dei genitori, avendo anch’io due figli piccoli. Però sono anche un amministratore locale, chiamato a rispettare leggi, ordinanze e direttive. Il sistema di protezione civile, infatti, funziona se c’è una filiera gerarchica in cui ognuno sa qual è il suo posto e i suoi compiti, affinché le comunicazioni siano corrette ed efficaci, a prescindere da ogni ulteriore valutazione di natura politica.

Quella del coronavirus è una questione di natura internazionale, il governo italiano ha dichiarato lo stato di emergenza e nominato un commissario e sull’argomento sono concentrate le principali istituzioni sanitarie mondiali e italiane e scienziati di riconosciuta qualità.

La catena di comando prevede che il commissario, unitamente al presidente del consiglio, si rapporti con le regioni che, costituzionalmente, si occupano della programmazione e della gestione sanitaria. A caduta ci sono gli enti territoriali, che in Abruzzo sono coordinati dalla Regione in collaborazione con i prefetti.

Nulla a che vedere, quindi, con organizzazioni elementari quali quelle, per esempio, che si attivano quando ci sono condizioni atmosferiche avverse di basso livello come una nevicata, in cui la decisione di chiudere o meno le scuole è delegata al sindaco che, nel caso dell’Aquila, decide rapidamente sulla base delle indicazioni di un gruppo comunale formato dai responsabili dei settori protezione civile, viabilità e polizia municipale.

Nel caso del coronavirus la chiusura delle scuole, insieme ad altri provvedimenti, viene disposta dal presidente di Regione insieme al ministro della Salute, come accaduto in Lombardia, Veneto, Emilia-Romagna, eccetera.

Ciò avviene se la Regione in questione è “con cluster” o “senza cluster” cioè, semplificando, se c’è almeno un soggetto contagiato non tracciabile. Non è questo il caso dell’Abruzzo, almeno fino al momento in cui sto scrivendo, e sperando che resti tale. Ogni altra iniziativa presa al di fuori di questo schema è stata sconsigliata dal governo e dal dipartimento nazionale della Protezione civile e recepita dall’associazione nazionale dei comuni italiani.

Tanto che il presidente Conte ha addirittura impugnato l’ordinanza di chiusura scuole delle Marche (Regione “non cluster”), poi sospesa dal Tribunale amministrativo competente, dicendo che “i provvedimenti vanno adottati in pieno coordinamento, nessuno deve andare per la sua strada, tutte le misure devono essere segno della adeguatezza e proporzionalità”.

Ovviamente tutto ciò non significa che si può stare con la guardia bassa, la situazione va costantemente monitorata e vanno rafforzate le misure di precauzione, così come abbiamo fatto e stiamo facendo, in alcuni casi addirittura anticipando indicazioni ministeriali, come la riorganizzazione (e non chiusura!) delle attività di front office, l’incremento delle attività di santificazione degli ambienti pubblici e dei mezzi di trasporto, la costituzione di una mini unità di crisi interna all’organizzazione comunale, la diffusione negli uffici e nelle attività commerciali delle buone prassi cui i cittadini devono attenersi.

Grazie dell’attenzione e buona prima domenica di Quaresima a tutte e tutti

80.000 MILA EURO PER PRODOTTI IGIENIZZANTI

Il Comune dell’Aquila ha impiegato 80mila euro per l’acquisto di prodotti igienizzanti e detergenti per la pulizia straordinaria degli asili e delle scuole. Lo rende noto il sindaco Pierluigi Biondi. Una parte della consegna è già stata avviata nei giorni scorsi e proseguirà lunedì. Sono previste successivamente altre forniture. I prodotti vengono consegnati (il Comune sta utilizzando anche mezzi propri) alle direzioni didattiche, perché provvedano a loro volta a smistarli alle scuole di competenza. Si tratta di una delle misure messe in atto dal Comune per dare seguito alle disposizioni nazionali e regionali per la prevenzione del contagio da conoravirus covid 2019.
Inoltre, vengono installati in questi giorni i dispenser con gel disinfettanti nelle sedi comunali, oggetto anche di operazioni di sanificazione. Lo stesso intervento viene svolto all’interno della residenza per gli anziani dell’ex Onpi.
La sanificazione è stata inoltre effettuata nei giorni scorsi su tutti gli autobus dell’Ama e al terminal di Collemaggio.