Questa notte, alle ore 00:34 italiane del 4 dicembre 2017, è stato localizzato un terremoto di magnitudo ML 4.2 (Mw 4.0) tra le province di Rieti e L’Aquila, 3 km a Est di Amatrice, a 8 km di profondità. I comuni più vicini all’epicentro sono: Amatrice (RI), Campotosto (AQ), Accumoli (RI).
Questo terremoto ricade nell’area della sequenza sismica iniziata il 24 agosto 2016 con l’evento di magnitudo Mw 6.0, avvenuto nei pressi di Accumoli (RI), e che si è gradualmente sviluppata interessando un’ampia fascia dell’Appennino centrale lunga circa 80 km, estesa in direzione NNW-SSE, dalla provincia di Macerata, nelle Marche, alla provincia dell’Aquila, in Abruzzo.
Analizzando l’intera sequenza ed escludendo l’evento di oggi, si sono finora verificati 62 eventi di magnitudo compresa tra 4.0 e 4.9, 7 eventi di magnitudo tra 5.0 e 5.9 e 2 eventi di magnitudo maggiore o uguale a 6 (il più forte Mw 6.5 avvenuto il 30 Ottobre 2016 alle 06:40 UTC nelle vicinanze di Norcia).
Se si considera l’evoluzione temporale della sequenza sismica e l’energia rilasciata da tutti gli eventi sismici, si nota che negli ultimi mesi l’energia è gradualmente diminuita nel tempo. Tuttavia l’andamento presenta oscillazioni più o meno marcate che comunque mantengono il livello energetico ancora al di sopra del livello medio calcolato prima dell’accadimento dell’evento di Mw 6.0 del 24 Agosto 2016. L’evento odierno rappresenta, quindi, un incremento di energia rilasciata rispetto agli ultimi due mesi di sequenza.
L’ultimo evento di magnitudo ML 4.2 (Mw 4.0) è avvenuto il 22 luglio 2017 vicino a Campotosto (AQ). Da questa data sono stati localizzati 23 eventi di magnitudo compresa tra 3.0 e 3.9; i più significativi sono il terremoto di magnitudo Mw 3.5 vicino Cittareale (RI) del 2 novembre 2017 e quello di magnitudo Mw 3.7, a 4 km da Campotosto (AQ), del 5 settempre 2017.
Il meccanismo focale dell’evento odierno è coerente con una faglia normale orientata in direzione appenninica, in perfetto accordo con la cinematica degli eventi più importanti della sequenza.
Secondo i dati accelerometrici, l’evento presenta accelerazioni di picco che corrispondono ad un’intensità strumentale su terreno roccioso pari al VI grado della scala MCS (http://shakemap.rm.ingv.it).
L’evento è stato risentito in un’ampia zona, dalla costa adriatica (intensità IV) fino a Roma (intensità II-III), come evidenziato dagli oltre 1200 questionari finora compilati su http://www.haisentitoilterremoto.it/ e dalla mappa del risentimento sismico in scala MCS (Mercalli-Cancani-Sieberg) che mostra la distribuzione del risentimento del terremoto sul territorio.
Per maggiori informazioni su questo evento: http://cnt.rm.ingv.it/event/17769831
Fonte: ingvterremoti.wordpress.com