Ragazzi e ragazze con forti curiosità relative ai temi dell’affettività e della sessualità ma con grande confusione a livello di conoscenza del proprio corpo, informati soprattutto attraverso il web e con difficoltà ad elaborare le trasformazioni che vivono.
Il quadro sugli adolescenti aquilani arriva alla conclusione del secondo anno di attività del Servizio psicologico per l’infanzia e l’adolescenza Crescere insieme del Consultorio AIED L’Aquila e al termine del Percorso di Educazione all’Affettività che l’AIED ha tenuto in alcune classi terze delle scuole medie aquilane grazie al contributo dei soci e lavoratori COOP di Scoppito, Torrione e Bazzano.
Oltre 300 i ragazzi e le ragazze impattate dal Servizio, 150 solo nelle scuole che hanno partecipato ad un percorso di tre incontri con personale specializzato: due psicologhe psicoterapeute esperte in psicologia dell’infanzia e dell’adolescenza, una ginecologa del nuovo Servizio AIED ZeroVenti di Ginecologia dell’infanzia e dell’adolescenza e un’ostetrica.
Tanti i temi trattati per aiutare la riflessione sul valore del mondo degli affetti rispetto a se stessi, alle relazioni interpersonali, all’altro sesso, ai gruppi sociali, favorire il riconoscimento delle emozioni e il ruolo che svolgono all’interno delle relazioni, stimolare processi di identificazione ed empatia, conoscere se stessi, la propria fisicità e quella dell’altro sesso, incrementare la consapevolezza degli elementi culturali alla base del valore della Libertà, contro ogni forma di violenza e diffondere la conoscenza dei servizi presenti sul territorio a supporto dell’adolescenza.
Gli incontri con la ginecologa e l’ostetrica hanno dato un grande contributo perché i ragazzi hanno potuto trattare temi delicati e difficili per loro con un linguaggio chiaro e accessibile, con scientificità e rigore.
Nel lavoro con gli adolescenti è venuto fuori che numerosi sono gli stimoli che arrivano dall’esterno, da Internet in primis, senza che sia la possibilità di chiarirli completamente e significarli nell’ambito di relazioni con adulti di riferimento. In questo non si deve attribuire responsabilità a genitori o docenti: è assolutamente salutare possedere a questa età un’area segreta del sé e la sessualità ne fa parte. Anche per questo nei percorsi scolastici è stato chiesto agli insegnanti di uscire dalle classi, offrendo alle professioniste la possibilità di proporsi come adulte esterne al circuito scolastico, per creare uno spazio neutro di libera espressione di sé, non giudicante, ma con fermo scopo di guida e orientamento.
“Nella nostra pratica quotidiana stiamo dando sempre maggiore spazio agli adolescenti – dice Alessia Salvemme, Presidente AIED – perché non possiamo certo ignorare che i ragazzi e le ragazze di oggi erano i bambini del 2009, quelli che hanno vissuto il terremoto, l’insicurezza, il lutto e che più delle generazioni precedenti avvertono il senso dell’insicurezza e della precarietà. Ringraziamo la COOP per aver dato l’opportunità a tanti ragazzi di entrare in contatto con temi fondamentali in percorsi culturali che purtroppo ad oggi lo Stato non garantisce”.
Continua l’impegno dell’AIED per gli adolescenti, il prossimo appuntamento è il 18 novembre con un convegno sul tema della sessualità e contraccezione rivolto a medici, pediatri, ginecologi, psicologi, studenti universitari, adolescenti e famiglie.