L’AQUILA: DUE PERSONE DENUNCIATE PER FURTO E RICETTAZIONE

La Squadra Mobile di L’Aquila, al termine di una complessa ed articolata attività di indagine, ha denunciato, in stato di libertà, L.E.J., di 28 anni , italo-nicaraguense e L.G., di 35 anni, di Messina, ritenuti responsabili di furto aggravato e ricettazione di oggetti preziosi.

Tutto ha inizio nel gennaio di quest’anno, quando gli agenti della Squadra Mobile, nel corso dei servizi di prevenzione e repressione dei reati di natura predatoria, acquisivano l’informazione che L.E.J. e L.G. si erano resi responsabili di un furto in una gioielleria ubicata all’estero.

Per questo motivo, i due venivano pedinati per alcuni giorni, fino a quando, nel tardo pomeriggio del 2 febbraio scorso, a L’Aquila, la Squadra Mobile procedeva al fermo di L.E.J mentre, a bordo di autovettura, poi risultata rubata all’Aal, transitava in nei pressi della propria abitazione.

L’auto, tra l’altro, risultava essere stata utilizzata mesi addietro, in città, per compiere alcuni furti aggravati all’interno di esercizi commerciali, con la tecnica dello sfondamento della porta d’ingresso.

La successiva perquisizione domiciliare eseguita nell’abitazione dell’uomo consentiva di rinvenire vario materiale nonché numerosi oggetti preziosi.

Le indagini permettevano quindi di rintracciare, alcuni giorni dopo, anche L.G. mentre, assieme ad un uomo ed una donna, era intento a lasciare L’Aquila, a bordo di autobus di linea regionale.

Dopo una perquisizione, eseguita nei confronti dei due, nella borsetta della donna venivano trovati vari anelli ed orologi.

Gli indizi, acquisiti nel corso dell’operazione di polizia, nonché lo scambio di informazioni intrattenute con la autorità di polizia austriache tramite il Servizio Interpol, permettevano di determinare con certezza che i gioielli erano stati trafugati da una gioielleria in Austria nella città di Innsbruck dove, i due, verso la fine di gennaio, avevano soggiornato.

Il valore della refurtiva, come indicato dalla parte offesa, ammonta a circa 60.000 euro e attualmente sono in corso le procedure per la restituzione della refurtiva.

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