L’Associazione Scuole Sicure Abruzzo – Italia scrive una lettera consegnata al Sommo Pontefice Papa Francesco, in modo informale chiedendo all’unisono sicurezza nelle scuole abruzzesi.
“Qui da noi sappiamo bene cosa significhi aver paura di un terremoto, conosciamo le lacrime per le vite perse sotto le macerie, per le case che sono state abbandonate, per i centri popolosi ed ora ridotti a paesi, citta’ e frazioni fantasma“, si legge nella missiva.
E’ stato chiesto aiuto al Pontefice perche’ “la voce dei genitori si perde nei tanti proclami dei potenti e nelle loro promesse senza futuro”. E’ stato ribadito quanto siano costate le vittime del terremoto di L’Aquila, Amatrice e San Giuliano di Puglia dove tante giovani vite e quelle di tanti bambini sono state spezzate.
“Ogni mattina i nostri figli vengono lasciati nelle scuole di questo territorio, scuole dimenticate da 40 anni, dove i soldi sono stati utilizzati inutilmente – scrive l’Associazione Scuole Sicure Abruzzo -Italia – pensando all’estetica e non alla sicurezza dove l’uomo ha lucrato o si e’ disinteressato di quei luoghi che dovrebbero proteggere i nostri figli, di quelle stanze dove dovrebbero solo imparare, socializzare, sorridere e magari temere qualche interrogazione, avere le prime cotte, i primi migliori amici… I luoghi che sono per tutti un po’ magici quando si cresce e ci si volta a guardare il passato”.
“Luoghi dove oggi, in caso avvenga quanto previsto dalla Commisione Grandi Rischi una maestra deve cercare di tenere a bada le sue paure, quelle dei suoi alunni, e non puo’ scegliere di prenderne in braccio 10 o 5 o pensare a portare in salvo il bambino disabile, il piu’ indifeso della sua classe!“. L’associazione si appella a Papa Francesco perche’ crede in lui, nella sua capacita’ di comunicatore, chiedendogli di “intercedere con i potenti del governo, gli unici che possono davvero aiutare a rendere le scuole luoghi sicuri, perche’ il diritto allo studio non prevede il rischio”.
Da mesi i genitori e studenti stanno lavorando insieme per accedere ai dati che Comuni, Province e Regione possono e devono mettere a disposizione per capire la vera situazione degli edifici scolastici.
L’Associazione ha invitato il Papa a visitare l’Abruzzo “per conoscere la sua gente, i suoi bambini e mostrargli la terra tra le piu’ belle d’italia, abbandonata e sofferente, che grida basta alla superficialita’ delle amministrazioni”.