“ZFCA”, acronimo di Zona Franca della Contea di Amatrice. È questo il nome che verrà dato al regolamento per la concessione di un contributo comunale sui versamenti fiscali, contributivi e previdenziali delle microimprese e dei liberi professionisti che, alla data del 24 agosto 2016, e al momento di presentazione dell’istanza, svolgevano la propria attività all’interno del territorio comunale di Amatrice.
Ieri, 7 marzo 2017, con delibera della Giunta Comunale si sono dettati gli elementi di indirizzo per la stesura del Regolamento che sarà, entro poche settimane, portato in approvazione al Consiglio Comunale di Amatrice.
La misura nasce per contrastare i fenomeni di spopolamento conseguenti agli eventi sismici che hanno colpito il Comune di Amatrice, e servirà a favorire la ricostituzione del tessuto economico e sociale.
L’argomento è nel cuore del sindaco Sergio Pirozzi, che ne parlò per la prima volta nel corso del suo intervento alla Camera dei Deputati il 7 novembre scorso, continuando poi per mesi a sollecitare l’inserimento nel “Decreto Terremoto” di misure di esenzione fiscale e previdenziale almeno per i Comuni con zona rossa.
“Non è una provocazione, lo dico subito, la Zona Franca della Contea di Amatrice è solo il nome di fantasia scelto per il Regolamento con il quale si andrà a dare una certezza alle microimprese del mio territorio. Quella di poter usufruire di una sorta di “no tax area”, spiega il Sindaco Sergio Pirozzi. Che poi aggiunge: “Sostenere l’economia di Amatrice è per me una questione irrinunciabile. Diversamente, ci troveremmo ad affrontare un graduale spopolamento di quest’area e renderebbe inutile ricostruire anche le case, le scuole, gli uffici e le chiese”.
La misura di sostegno, di cui microimprese e liberi professionisti di Amatrice potranno beneficiare per almeno 3 anni, rispetterà le norme europee in merito ai contributi “de minimis”. Ovvero, quelli considerati dalla UE di piccola entità, tali dunque da non incidere sulla concorrenza in modo significativo. Le attività ammissibili saranno solo quelle previste dal Regolamento UE “De minimis” e quindi, ad esempio, saranno esclusi i settori dell’agricoltura, della pesca e dell’acquacoltura.
“Non si poteva più attendere – aggiunge Pirozzi -, ho voluto e dovuto dare certezze al tessuto economico di questo territorio perché non perdano la speranza e decidano di restare.
Se il Decreto in esame al Parlamento conterrà le esenzioni richieste ritirerò il Regolamento, e nel caso contenga misure che favoriscano solo alcune classi economiche di cui alla classificazione Istat, come ad esempio fu fatto per il terremoto in Emilia, o se limiteranno all’aiuto fiscale e non al contributivo, vorrà dire che il Regolamento della Contea di Amatrice andrà a supportare gli esclusi.
Nel frattempo, le imprese di Amatrice sanno di poter contare sull’aiuto comunale, frutto delle tante donazioni arrivate dalla generosità di tanta gente di questo Paese e del mondo intero, alle quali non finirò mai di dire grazie.”