Era arrivato a portare aiuti ai terremotati con un camion. Ha avuto una multa da 4mila euro per essere passato sull’unica strada che, a tutt’oggi, collega in maniera diretta Amatrice con la Salaria, visto che il centro storico è ancora ingombro di macerie ed edifici non puntellati e non è stato riaperto al traffico privato.
E ora le vittime del sisma del 24 agosto 2016 stanno facendo una colletta per aiutarlo a pagare la sanzione.
Accade anche questo nel mondo alla rovescia di Amatrice, dove il grande cuore degli italiani cerca di sostenere la rinascita della popolazione vittima del sisma, ma trova ostacoli di ogni genere.
Lo sa bene Giuseppe che venerdì è arrivato, con un mezzo messo a disposizione gratuitamente da una ditta edile, per distribuire aiuti. Cose concrete che possono essere recapitate subito.
Dal pellet per scaldarsi nei container perché la temperatura nella notte scende sottozero, ai saponi, al mangime. E ha imboccato la Romanella: una strada ormai nota alle cronache per essere stata promossa durante il post-sisma a chiave di volta del traffico per la cittadina distrutta dal terremoto.
Citata ogni volta che bisognava rispondere alle lamentele del sindaco Sergio Pirozzi sull’urgenza di una migliore viabilità, evidenziando i lavori, appena, compiuti per rinforzare il Ponte a Cinqueocchi: capace ora di sostenere il via vai continuo di mezzi pesanti dell’esercito, dei vigili del fuoco e della protezione civile.
Ma per il camion, di 75 quintali, è tornato improvvisamente in vigore il limite di 35 q, che esisteva quando il ponte era pericolante. Ed è scattata la multa. Davvero? «Come no? – assicura Giuseppe che ha interrotto bruscamente la sua piccola missione umanitaria – Mi dispiace. Ma soprattutto per questa gente. Hanno bisogno di tante cose. Portavamo cibo per loro, cibo per gli animali, cose utili. Non era un auto-articolato era un semplice camion. Tornerò. Ma con la mia macchina».
Fonte: Corriere della Sera