“Tutte le emozioni legate ai vissuti provocati dal terremoto del 2009 non sono state ancora correttamente elaborate. In questo momento ogni piccola scossa è un riacutizzarsi del trauma, c’è bisogno di un sostegno psicologico stabile, duraturo, perché allo sciame sismico si associa un logoramento psichico che investe la singola persona”.
Lancia un Sos Tancredi Di Iullo, presidente dell’Ordine degli Psicologi dell’Abruzzo (OpA), spiegando alla DIRE che “questo stato di allerta continuo impedisce anche l’emersione del disturbo da stress post traumatico, quale manifestazione terminale del malessere”.
Gli aquilani non si fidano degli esperti. Cosa fare?
“Bisogna aiutarli a razionalizzare la situazione- chiosa lo psicoterapeuta- a L’Aquila la Commissione grandi rischi per non incorrere in processi dà informazioni che creano, magari, ulteriore allerta. Questi sono processi comunicativi irreversibili ed è sempre l’individuo a dover elaborare le informazioni. Ripeto- afferma Di Iullo- è necessaria una grande azione di sostegno psicologico di cui dovrebbero farsene carico le istituzioni. Stiamo vivendo qualcosa di non contemplato: lo sciame sismico, dal 2009 in poi, ha un andamento diverso e si è accentuato il 24 agosto”.
L’Ordine degli Psicologi dell’Abruzzo “non ha il potere di organizzare i servizi- fa sapere il presidente- ma può svolgere un’azione propositiva verso le istituzioni e in modo particolare verso l’Asl. Qualche giorno fa il direttore generale della Asl de L’Aquila ha fatto un plauso per l’azione svolta dagli psicologi in seguito alla caduta dell’elicottero e ha pensato di organizzare una task force per l’emergenza. Purtroppo, però, concettualmente ancora non si riesce a pensare a questa situazione di logoramento. Proverò ad interessare le istituzioni pubbliche insieme anche agli psichiatri- afferma Di Iullo- ma non sarà qualcosa che si riuscirà ad organizzare nel breve o medio termine”.
Probabilmente “proporremo degli eventi pubblici insieme agli ingegneri e agli architetti per promuovere dei momenti di comunicazione volti a rassicurare la cittadinanza, consapevoli del fatto che se dovesse poi avverarsi un’altra piccola scossa saremmo punto e a capo”.
Come sostenere allora i cittadini?
“Sembra una frase fatta, ma dobbiamo abituarci a far tesoro di quello che ci dicono i sismologi, gli ingegneri e gli architetti. Torniamo ai dati oggettivi, quella è una zona dove si sono aperte più faglie e dobbiamo renderci conto che dovremo conviverci più a lungo. Succede anche in altre zone del mondo ad alto rischio sismico”, commenta Di Iullo.
Le istituzioni a cui rivolgersi “sono i servizi sanitari e sopra di loro la Regione Abruzzo- ricorda lo psicoterapeuta- che ancora non concettualizzano la necessità di organizzare servizi per convivere conil terremoto. L’Asl di Teramo si sta organizzando per far seguire agli operatori un corso EMDR (dall’inglese Eye Movement Desensitization and Reprocessing, Desensibilizzazione e rielaborazione attraverso i movimenti oculari) per gestire l’emergenza di primo e secondo livello. Quegli operatori saranno di aiuto e anche noi- conclude il presidente degli psicologi abruzzesi- proveremo ad organizzare qualcosa sull’EMDR”.
fonte «Agenzia DIRE, www.dire.it»