GALADINI (INGV): SI È ATTIVATA LA FAGLIA CHE MANCAVA ALL’APPELLO

«La faglia di Campotosto mancava ancora all’appello. Lo sapevamo ed è accaduto»; lo spiega Fabrizio Galadini, responsabile della sede dell’Aquila dell’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia.

di Antonio Maria Mira, AVVENIRE – “La faglia di Campotosto mancava ancora all’appello della lunga serie di scosse iniziata il 24 agosto. Lo sapevamo ed è accaduto. È un sistema collegato che prima si è attivato verso nord e ora verso sud”. Così ci spiega Fabrizio Galadini, responsabile della sede dell’Aquila dell’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia. Capotosto è affacciato al lago omonimo, nel Parco nazionale del Gran Sasso, tra Abruzzo e Lazio.

Perché lo sapevate?
Lì c’è una faglia che sapevamo tutti quanti che non aveva ancora rilasciato terremoti. Lo abbiamo detto e lo abbiamo scritto. È il tratto di Campotosto della grande faglia della Laga che già si era attivata con le scosse di Amatrice nella sua parte settentrionale e che ora si è messa in movimento a sud-est con questi tre terremoti.

Terremoto previsto, dunque?
Diciamo che era abbastanza chiaro che lì c’era un vuoto di sismicità. Questa faglia, che corre alle pendici del monte Gorzano, non aveva rilasciato terremoti. Solo nel 2009 dopo il terremoto dell’Aquila c’era stato un 5.4, ma poi più nulla.

E prima?
Se andiamo a vedere la storia sismica non c’è un terremoto riferibile a quella faglia. Siccome non c’è, presumibilmente sono molti secoli che quella faglia non rilascia terremoti forti, per cui già dal 2009 noi abbiamo una grande attenzione per quella zona e a maggior ragione adesso.

E ora?
Con queste tre scosse non si risolve il problema. Questa faglia potenzialmente è in grado di generare terremoti molto più forti, anche 6.5. Con tre terremoti superiori a 5 non si riempie questa potenzialità.

Perché potrebbe generare scosse ancora più forti?
Perché è lunga 20 chilometri. La grandezza di un terremoto è legata alla dimensione della frattura che si genera nella crosta. La lunghezza della faglia di Campotosto è compatibile con una magnitudo di 6.5. Ce ne vorrebbero circa trenta di magnitudo 5. E invece con quello del 2009 siamo solo a quattro.

C’è da aspettarsi altro?
La gente penserà che ora la faglia di Campotosto ha dato ed è finita lì. Non è così. Magari ora per decenni non ci sarà più nessun terremoto forte, però potrebbe pure farlo.

E ora quale altra faglia è a rischio?
Ci sarebbe quella di Campo Imperatore e del Gran Sasso. Una faglia enorme, subito successiva a quella di Campotosto, e che non ha mai rilasciato terremoti storici. Sta là. Speriamo…

fonte: avvenire.it | immagine elaborata da 6aprile.it
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