Il 6 febbraio 1971 un forte terremoto colpì la Tuscia, causando gravi danni all’abitato di Tuscania, particolarmente nel centro storico, ove oltre metà degli edifici furono danneggiati e si ebbero una ventina di morti.
Danni minori si verificarono ad Arlena di Castro ed in poche altre località vicine, distribuite tra il lago di Bolsena e la costa tirrenica.
Fu avvertito in tutta la provincia di Viterbo e in quelle limitrofe di Grosseto, Siena, Terni, Roma. Fu avvertito anche nelle città di Viterbo, Terni e Roma.
“Stavo chiudendo il negozio che si trovava in via Roma, vicino alla fontana del Duomo, quando la terra cominciò a tremare e si faceva buio tutto. La gente gridando scesa per la strada, cercava di scappare, solo polvere e crolli. Qualcuno chiedeva aiuto. Molte persone si sono date da fare. Sopra il negozio abitavano i miei genitori (i tuoi bisnonni) e due vecchie zie, la casa era pericolante, ma siamo riusciti a metterli in salvo, tutti insieme siamo poi andati in campagna, in una grande stalla. […] Il giorno dopo Tuscania aveva circa 4000 sfollati, ma tante brave persone sono giunte in paese per aiutare chi ne aveva bisogno e prestare soccorso. Pian piano cominciata la ricostruzione, anche se con il dolore nel cuore per le perdite subite. Tuscania è oggi di nuovo bella ed il terremoto è un brutto e triste ricordo, che molti rivivono nella mente ogni 6 febbraio, data dell’anniversario”.
[Intervista sul terremoto, Scuola V. Campanari di Tuscania, classe IC]
Fonte: edurisk.it