TERREMOTO, CIALENTE A CURCIO: ‘MOLTI EDIFICI PUBBLICI CON BASSI INDICI DI VULNERABILITA’, CHE DEVO FARE?

Uno scambio di note scritte domenica tra il sindaco dell’Aquila, Massimo Cialente, e il capo della Protezione civile, Fabrizio Curcio, per sapere da quest’ultimo che “non esistono soglie cui riferire con automatismo le azioni di protezione civile da porre in atto” sulla problematica delle strutture pubbliche vulnerabili alla luce del rischio di nuovi terremoti, anche di forte magnitudo, evidenziato dalla commissione Grandi rischi.

A svelare il carteggio, pubblicando le foto dei documenti ufficiali, è stato sulla propria bacheca Facebook lo stesso primo cittadino del capoluogo abruzzese. 

“Presa visione alle ore 15, attraverso un comunicato dell’agenzia Ansa”, premette Cialente, evidenziando tra le righe di non essere stato avvertito per vie istituzionali, della nota che “delinea una situazione di possibile rischio sismico elevato”, “chiedo e attendo indicazioni dal sistema della Protezione civile nazionale e regionale e dalla commissione Grandi rischi in merito ad atti e azioni che dovrò assumere nelle prossime ore, nei prossimi giorni e nei prossimi mesi”

Del carteggio, nella pagina allegata Cialente indica fra l’altro: “Mi preme sottolineare che gran parte delle strutture di proprietà comunale o di altri Enti ed Istituzioni, pur risultando tutte agibili, anche in seguiti ai controlli sempre effettuati dopo ciascun evento sismico, compreso l’ultimo del 18 gennaio, hanno però indici di vulnerabilità inferiori a 1, a volte anche al di sotto dello 0,30.”

La richiesta alla Protezione Civile, anche a seguito delle dichiarazioni della commissione grandi rischi degli ultimi giorni, sulla possibilità di sismi fino a magnitudo 7, era di sapere, da  parte di Cialente, su come bisogna regolarsi “rispetto a queste soglie di vulnerabilità, per continuare a ritenere utilizzabili queste ‘strutture pubbliche in base alla loro utilizzazione'”.

La risposta del capo dipartimento di Protezione Civile è di appena sette righe. Curcio “prende atto delle misure” mentre sulla vulnerabilità “si rappresenta che non esistono soglie cui riferire con automatismo le azioni di protezione civile da porre in atto”.

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