(AGI) – Quest’anno si metteranno a letto con l’influenza tra i 6 e i 7 milioni di italiani, circa due milioni in più rispetto alla scorsa stagione. La previsione è di Fabrizio Pregliasco, virologo dell’università Milano, che conferma un leggero anticipo della sindrome influenzale 2016-2017 ma soprattutto il carattere più aggressivo che connota il virus in questa stagione.
Un’annata intensa
“Sarà un’annata intensa, secondo quanto era stato previsto – commenta il virologo – questo perché è presente la variante A H3N2 Hong Kong che è già prevista nel vaccino, ma bisogna considerare che si è abbassata la quota dei vaccinati tra i soggetti a rischio, a causa di un atteggiamento negativo verso i vaccini che persiste da qualche anno”. Il numero degli ammalati dipenderà anche dall’andamento delle temperature. “Se resteranno rigide, l’influenza si diffonderà in maniera più consistente – spiega Pregliasco – in presenza di sbalzi termini, invece, saranno favoriti i virus cugini”, cioe’ le sindromi parainfluenzali.
Il picco al ritorno a scuola
Secondo Pregliasco, il picco dell’influenza arriverà alla fine delle vacanze di Natale, con il rientro dei bambini a scuola. Sono loro, infatti, la categoria piu’ a rischio, e di conseguenza i genitori e gli insegnanti. Nella fascia di eta’ compresa tra 0 e 4 anni, infatti, si registrano 21,1 casi di influenza ogni mille persone, nel resto della popolazione l’incidenza è di 7,23 casi per mille”. “La curva influenzale crescera’ per altre due-tre settimane – spiega il virologo – poi comincerà la decrescita che durerà un periodo analogo. L’influenza continuerà a darci fastidio fino alla fine di febbraio”. I consigli per ridurre il contagio sono quelli dettati dal buon senso: lavarsi bene le mani, vestirsi a strati e soprattutto evitare gli sbalzi termici.
I sintomi: tosse, mal di gola e febbre alta
I sintomi sono più o meno i soliti: infezioni alla vie respiratorie, con tosse e mal di gola, febbre anche alta, mal di testa e dolori alla articolazioni. Tutte cose che la passata stagione hanno fatto passare in media sei giorni a letto a chi è stato colpito all’influenza. Ma che ogni anno, secondo stime dell’Iss, provocano la morte di ottomila persone, soprattutto anziani, per le complicazioni, come polmonite e broncopolmonite, insorte dopo aver contratto il virus. Ma non c’é solo il virus influenzale: il fatto di essere vaccinati non esclude che nei mesi freddi si possa incorrere in infezioni respiratorie anche gravi in quanto altri agenti patogeni respiratori (virali e batterici) sono i responsabili di oltre il 30% degli eventi, soprattutto tra i bambini. Per la terapia dei pazienti e ai fini epidemiologici, auspicano i microbiologi, è importante che si arrivi alla precisione diagnostica che viene condotta nei laboratori di Microbiologia clinica. Da alcuni lavori di ricerca condotti nei dipartimenti di Microbiologia degli ospedali di Torino, Napoli, Milano e Roma, che sono stati presentati a Rimini al XLV Congresso nazionale Amcli, emergono dati interessanti:
- si conferma una notevole presenza di virus respiratori sinciziali nei bambini sotto i 5 anni
- sono in crescita le infezioni causate da Metapneumovirus
- frequenti le ‘confezioni’ con due virus diversi o con un virus e un batterio
- spesso a un agente virale si associa Bordetella pertussis sia negli adulti che nei bambini